Nielsen, inflazione al minimo livello in Europa dal 2010. In Italia rallenta la decrescita dei volumi di vendita

I dati emergono dal Nielsen Growth Reporter, che misura l’andamento complessivo delle vendite nella grande distribuzione in 21 Paesi europei

Nel quarto trimestre 2014 l’inflazione relativa ai prezzi del largo consumo in Europa ha fatto registrare un calo per il quinto trimestre consecutivo e si trova al minimo livello da quattro anni a questa parte – secondo il Nielsen Growth Reporter, che misura l’andamento complessivo delle vendite nella grande distribuzione in 21 Paesi europei.

Il dato aggregato delle vendite in Europa è risultato superiore del 3,1% anno su anno. La crescita di fatturato è stata trainata per l’1,5% dall’incremento del numero di prodotti venduti e soltanto per l’1,6% dalla crescita dei prezzi. L’ultimo incremento dei prezzi inferiore all’1,6% a livello tendenziale si è osservato nel quarto trimestre 2010 (+1,5%).

“Per quanto riguarda l’Italia – ha dichiarato Romolo de Camillis, direttore Area Retail di Nielsen Italia – se consideriamo gli andamenti dei volumi per la chiusura del 2014 possiamo parlare di timidi segnali di ripresa. Infatti dopo le flessioni del 2012 e del 2013 che avevano chiuso rispettivamente a -1,3% e – 1,2%, il 2014 vede un calo dei volumi pari allo -0,2%. Questo risultato si è avuto anche grazie alla sostanziale stabilità dei prezzi che ha salvaguardato i consumi degli italiani.”

nielsen

L’aumento delle vendite al dettaglio in Europa è sostenuto dai cinque grandi Paesi (Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Italia) che, d’altra parte, non stanno facendo rilevare risultati particolarmente eclatanti – si trovano in crescita pari a 0 o al di sotto della media del Continente. Ciò è riconducibile a un andamento stagnante della fiducia dei consumatori nel momento dell’acquisto. Non si riscontra ancora la volontà o la possibilità di aumentare le spese per i prodotti della grande distribuzione. Inoltre, non si può identificare una categoria di Paesi che vanno bene o male – l’incoerenza dei mercati sembra essere la regola in Europa.

Nel quarto trimestre la Turchia ha proseguito nel suo andamento già rilevato in precedenza, facendo registrare di gran lunga il più alto, tra i 21 Paesi monitorati, incremento nominale (vedi nota) anno su anno (+18,6%), seguita da Ungheria (+4,9%) e Norvegia (+3%).

Tra i principali cinque mercati dell’Europa occidentale è stata la Germania a fare rilevare la crescita nominale maggiore (+1,3%). Al contrario, è della Grecia il declino più consistente (-5,2%), dopo Portogallo (-1,8%) e Finlandia (-1,4%).

Prezzi

La Turchia è risultata l’unico Paese a riscontrare un aumento superiore al 3% (+10,1%); solo altri quattro Paesi (Repubblica Ceca, Austria, Paesi Bassi e Ungheria) hanno visto incrementi dei prezzi superiori alla media dei 21 Paesi monitorati.

Volumi

Turchia (+8,5%) e Norvegia (+3,2%) hanno raggiunto i livelli di incremento maggiore. Grecia (-4%) e Portogallo (-1,4%) sono, invece, i Paesi in fondo alla classifica.

L’ultimo trimestre 2014 non è stato particolarmente negativo per i distributori e storicamente un orientamento verso prezzi bassi ha sempre coinciso con un andamento positivo per le vendite a volume nel trimestre successivo. Ma è ancora troppo presto per parlare di ripresa. Francia e Germania si posizionano come il motore della crescita europea e le loro performance, unitamente a quelle del Regno Unito, saranno determinanti per un deciso miglioramento a livello europeo.

Nielsen, inflazione al minimo livello in Europa dal 2010. In Italia rallenta la decrescita dei volumi di vendita ultima modifica: 2015-02-20T14:50:14+01:00 da Redazione

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