Publicis Groupe chiude il Q2 con una crescita organica a -13%, male ma meglio del previsto

Publicis Groupe ha presentato ieri i risultati del primo semestre e del secondo trimestre, che inevitabilmente risentono in modo impegnativo della crisi da pandemia.

Il gruppo Publicis presenta nel semestre ricavi netti in crescita del 9,7% per un valore di 4.774 milioni di euro, principalmente attribuito a Epsilon, la crescita organica è però negativa: -8% nei sei mesi e -13% nel secondo trimestre, meglio del -23% previsto da Zenith e del -30% indicato dalla WFA.

L’Europa è la regione più penalizzata, con una crescita organica negativa del 16,5% nei sei mesi e del 23,5% nel secondo trimestre. L’andamento varia a seconda delle situazioni dei vari paesi: l’Italia è tra quelli che registrano ricavi netti negativi tra lo 0 e il -10% sia nel 2Q che nel semestre, insieme ad Australia, Germania, Giappone, Sud Africa, Stati Uniti.

«I risultati dicono che Publicis ha delle fondamenta forti per gestire la crisi – commenta Arthur Sadoun, Chairman and CEO di Publicis Groupe -. Siamo stati colpiti dalle conseguenze economiche della crisi coronavirus ma grazie alla nostra offerta di creatività, media, dati e tecnologia e alla nostra spina dorsale di servizi trasversali siamo stati capaci di ridurre l’impatto. I new business vinti come Sephora nel Nord America, McDonald’s in Cina o Française des Jeux in Francia dimostrano la nostra abilità di vincere grandi gare con il nostro modello unico».

Arthur Sadoun, ceo e chairman di Publicis Groupe

Tra i servizi che oggi i clienti chiedono e il gruppo può offrire, Sadoun ha sottolineato i dati di prima parte, la creatività, media digitali e tecnologia insieme alla capacità di portare tutto ciò sul mercato. Ha aiutato inoltre il modello operativo basato su servizi condivisi, che ha permesso ai clienti di reagire in modo agile e immediato. La piattaforma collaborativa Marcel è ora disponibile a 60mila dipendenti e permette loro di condividere la loro esperienza, imparare, collaborare e contribuire sugli incarichi dei clienti.

«Nel secondo semestre ci focalizzeremo sul limitare l’impatto della crisi e accelerare la nostra nuova offerta per i clienti, agendo sui costi» ha detto Sadoun. Le prospettive per il 2° semestre scontano la mancanza di visibilità su come procederà la crisi: il Q2 potrebbe essere il fondo del barile, ma ogni previsione è prematura e potrebbe variare a seconda dei paesi e dei settori.

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Publicis Groupe chiude il Q2 con una crescita organica a -13%, male ma meglio del previsto ultima modifica: 2020-07-23T14:42:33+02:00 da Redazione

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