Lineare, non lineare e altri trade off del sistema televisivo italiano

All’evento Huddle di Mindshare, Gian Paolo Tagliavia, Chief Digital Officer di RAI, spiega le sfide della tv in campo digitale

Per condividere i pensieri e le sensazioni che girano di più all’interno delle aziende TV Gian Paolo Tagliavia, Chief Digital Officer di RAI, ha scelto la formula del trade off, cioè la consapevolezza che di fronte a due possibili direttrici nessuna è migliore dell’altra, ma ciascuna porta plus e minus. E analizzando il trade off tra lineare e non lineare, tra free e pay, tra canone e ricavi commerciali ne ha messo in luce alcuni aspetti paradossali.

Gian Paolo Tagliavia, Chief Digital Officer di RAI, sulle sfide della tv in campo digitale
Gian Paolo Tagliavia

Il primo dei quali è che il nostro sistema TV è molto fragile “un business che fa dai 7 ai 10 miliardi di euro a seconda del perimetro che si misura, ma pochissimi utili”, non diversamente dal calcio italiano, il tutto “mentre l’industria cambia a una velocità mostruosa e si affolla di nuovi player, più grandi di noi”.

Il prossimo campo di battaglia, avverte Tagliavia, sono le TV connesse che metteranno ulteriormente sotto pressione un’industry che a mala pena raggiunge il break even: RAI si sta comunque attrezzando, promette il Chief Digital Officer, e conta di dimostrarlo già nelle settimane intorno a Natale, almeno ai possessori di smart TV. “Invece di ragionare solo in termini di palinsesto di parte dal contenuto, perché ogni occasione di consumo di ogni contenuto vale e va valorizzata”, consapevoli, aggiunge Tagliavia, del rischio stesso di disgregare il modello di business di partenza.

Un altro paradosso è la posizione del legislatore nei confronti del canone: trovato il sistema per recuperare l’evasione ecco che se ne annuncia una diminuzione sempre più drastica, con l’effetto di ridurre le risorse a disposizione della produzione di contenuti. “Il 76% delle fiction prodotte in Italia sono targate RAI, ma se consideriamo che tutti o quasi gli altri operatori TV sono stranieri, significa lasciare il racconto della nostra storia e la creazione del nostro immaginario ad altri”.

Infine, uno degli altri temi nell’analisi del trade off fatta da Tagliavia è quella dell’irresponsabilità delle tech company, “nel senso che non sono responsabili di quello che distribuiscono, ma così finisce che le piattaforme digitali non solo portano quattrini altrove, ma contribuiscono anche a eleggere il presidente USA” sulla base di molte notizie non vere.

Lineare, non lineare e altri trade off del sistema televisivo italiano ultima modifica: 2016-11-23T13:24:01+01:00 da Redazione

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