Ricerca Aie: le serie tv sono un booster per le vendite dei libri

L’identikit di chi guarda le serie tv coincide con il lettore abituale

Dalla carta allo schermo. Sono lettori abituali, frequentano le librerie e acquistano preferibilmente lì i libri rispetto agli store online: corrisponde a questo il profilo di chi segue le serie tv, come emerge dall’indagine dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) in collaborazione con IE-Informazioni editoriali “La serialità televisiva, la lettura e l’acquisto di libri”, presentata al Salone del Libro di Torino.

Ricerca Aie: le serie tv sono un booster per le vendite dei libri

Secondo i risultati dello studio, gli italiani (15-75 anni) dichiarano di usare sempre più “porte” per entrare nei mondi e negli universi narrativi. Non ne escludono nessuno. Tutti o quasi in crescita tra 2017 e 2018: il cinema di sala, le community on line, i social autoriali, le letture pubbliche, gli audiolibri. Primeggiano però (anche nella crescita) le serie tv in chiaro (dal 75% al 79%), e soprattutto, quelle delle pay tv (Netflix, Sky, Amazon): dal 37% al 43%. Anche il libro rivela analoghi segnali di crescita: dal 54% al 58%; come l’ebook dal 23% al 25%.

L’identikit di chi guarda le serie tv? Coincide con il lettore abituale. Chi segue le serie tv legge in genere più della media nazionale (il 65,2% rispetto al 57% della media), legge libri ed ebook (mix di lettura) più della media (il 31,9% rispetto al 22% della media), frequenta le librerie e usa l’e-commerce più della media. È un lettore abituale, che legge in particolare tra gli 1 e i 6 libri all’anno (il 34,7% contro il 25% della media nazionale nella fascia 1-3 libri e il 17,1% rispetto al 15% di media nella fascia 4-6 anni).

L’indagine conferma che le serie tv costituiscono un driver di vendita notevole per il libro. Esaminando l’andamento delle vendite in librerie e store on-line (escluso Amazon) dal 2009 al 2019 di 7 titoli da cui sono state tratte delle serie televisive: Gomorra e Il Trono di Spade (Sky), L’uomo nell’alto castello (Amazon Prime Video), Il Commissario Montalbano, L’Amica Geniale e Il Nome della Rosa (Rai), Suburra e 13 (Netflix), tutti gli otto titoli presi in esame – in una serie storica molto lunga (da qui la necessità di riportare con grafici che evidenziassero gli andamenti con dato 100 quello del valore della maggior vendita avuta tra 2009 e 2019) – mostrano maggiori crescite delle vendite, pur con modalità diverse. Ma non solo vendono durante tutta la serie tv: l’effetto traino prosegue anche nei mesi successivi. Quasi che finito l’effetto della tv si andasse in libreria per «vedere» dalla prospettiva della pagina, e non più dell’immagine, la storia.

“Diversamente lettori”, quindi? “Assistiamo per ora a una fase di integrazione piuttosto che di cannibalizzazione di queste due forme di narrazione – ha spiegato il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi -. Cambia la modalità narrativa ma si mantiene spesso coerente e armonica rispetto al libro da cui deriva e per questo il nostro pubblico coincide spesso con quello. Ciò che oggi è ancora armonico non è detto che in prospettiva possa costituire una distrazione e quindi una minaccia”.

“Questo elemento di integrazione – – ha sottolineato il responsabile dell’Ufficio studi, Giovanni Peresson -. viene confermato non solo dal fatto che con l’avvio di una nuova serie tv o di una nuova “stagione” le vendite si impennano, ma anche quando la serie è finita si va in libreria a comprare il libro da cui la serie è tratta e si è appena smessa di seguire. Quasi che si volesse continuare su un’altra piattaforma tecnologica (quella del libro) ciò che si è appena smesso di vedere attraverso l’altra, e mi riferisco a quella dello schermo tv o del dispositivo digitale. Oppure di voler vedere da un’altra prospettiva narrativa ciò che si è appena interrotto. Farsela ri-raccontare con un’altra voce, insomma”.

 

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Ricerca Aie: le serie tv sono un booster per le vendite dei libri ultima modifica: 2019-05-13T14:02:37+02:00 da Redazione

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