Il ‘ceo activism’ nuova tendenza social del post-covid per una efficace brand identity

La presenza sui social media da parte di ceo e figure di vertice delle aziende sta diventando una componente sempre più essenziale per una efficace brand identity.

E’ quanto emerge da uno studio di Ad Mirabilia che ha analizzato insieme ad Ecco International Communications Network la presenza e i profili su Linkedin e Twitter di più di 340 top ceo internazionali rappresentanti delle top 20 aziende per capitalizzazione in 17 paesi a livello mondiale.

Il ‘ceo activism’ nuova tendenza social del post-covid per una efficace brand identity

Secondo lo studio ad oggi il 46% dei top ceo internazionali possiede e utilizza un account personale, tra Twitter e Linkedin, per comunicare con gli stakeholder.

L’Italia si colloca alla quattordicesima posizione rispetto al ranking mondiale, con 9 ceo presenti su Linkedin e Twitter: un risultato che può ancora cambiare, essendo il ceo activism un trend ancora agli inizi nel nostro Paese, anche se in forte ascesa.

Durante i mesi maggiormente interessati dal Covid-19 a livello mondiale (Gennaio – Aprile 2020) i post sui social riguardanti l’emergenza hanno rappresentato il 27% delle tematiche totali toccate dai top ceo.

Per quanto riguarda i 20 top ceo analizzati in Italia, lo studio riscontra un cambiamento sostanziale nel tono di voce rispetto al periodo pre-Covid, che diventa meno formale ed esprime empatia, sostegno, solidarietà. Anche i contenuti visivi diventano più emotivi ed enfatici, con immagini che esprimono solidarietà, umanità e impegno.
Secondo i dati i followers hanno mostrato particolare apprezzamento per questo nuovo approccio, dal momento che i post sul Covid-19 presentano più engagement rispetto ad altri argomenti.

Il ‘ceo activism’ nuova tendenza social del post-covid per una efficace brand identity ultima modifica: 2020-07-10T09:38:37+02:00 da Redazione

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