Qualità degli spazi e affermazione nell’ambito televisivo i fattori chiave del programmatic advertising nel 2015

Secondo Magna Global, che ha diffuso il suo ultimo rapporto sulle tecnologie del programmatic advertising

La razionalizzazione e il consolidamento del programmatic nell’ecosistema digitale, l’aumento dei CPM medi nelle transazioni in programmatic, a riprova della crescente disponibilità di contenuti premium acquistabili tramite piattaforme, i  primi passi verso lo sviluppo della programmatic e advanced television advertising. Sono questi i tre temi su cui si concentra quest’anno lo studio Magna Global, la media investment unit di IPG Mediabrands, sul programmatic advertising.

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Nel 2015, afferma lo studio, lo sviluppo del mercato globale del programmatic e del suo ecosistema sarà spinto da tre fattori chiave. In primo luogo, l’ecosistema programmatico sarà razionalizzato dall’uso di un numero più limitato di partner “ad tech” che diverranno più completi. I brand riconoscono il valore e la necessità della continua integrazione di dati, strategia, esecuzione e analisi, e ora la capacità di farlo su una piattaforma integrata è più reale che mai.

In secondo luogo, le tipologie di dati che potranno essere utilizzati sia per identificare sia per targettizzare i consumatori aumenteranno in maniera esponenziale. Si tratta dei dati di utenti che hanno accessi attraverso molteplici dispositivi (social, e-mail, principali servizi per i consumatori), e che implicano un rapporto “reale” con gli utenti, piuttosto che estrapolato su base campionaria.

Infine, i servizi che supportano il maggior numero di formati e dispositivi differenti avranno la priorità rispetto a prodotti specializzati o proprietari. Le piattaforme tecnologiche di annunci pubblicitari stanno unificando in maniera crescente la misurazione tra “digital” e tv, poiché il programmatic guarda ormai oltre le sue radici digitali.

Lo studio evidenzia una crescita generale dei CPM medi delle campagne in programmatic a livello globale nel 2014: desktop display (banner) +23%, mobile display + 8%.
Questo aumento del CPM è guidato dalla disponibilità di spazi di qualità superiore (siti ed editori premium, migliori posizionamenti, “viewability” più elevata) sulle piattaforme automatizzate, piuttosto che dall’inflazione dei prezzi di spazi a parità della qualità. Confrontando i mercati internazionali, Magna Global ha rilevato che i livelli di CPM sono strettamente correlati al livello di penetrazione del programmatric in termini di inventory, in quanto una maggiore disponibilità e qualità dei publisher garantiscono CPM più competitivi.

Oltre ai media digitali, anche i mezzi più tradizionali stanno risentendo dell’influenza dei metodi di acquisto automatizzati e basati sui dati.

Il programmatic buying televisivo (audience buying e “household addressability”, ovvero la possibilità di indirizzare la pubblicità a specifiche famiglie sulla base degli interessi) crescerà dall’attuale 4% fino al 17% dei budget TV entro il 2019. Sviluppate dai fornitori di programmazione video multicanale (Multichannel video programming distributor  – MVPD –  ovvero provider via cavo, via satellite e TV delle telco), le campagne “household-addressable” sostituiranno la modalità di pianificazione tradizionale degli spot televisivi garantendo una capacità di targettizzazione più efficace, poiché gli spot saranno basati sulle reali abitudini di consumo delle famiglie. Quando tutti i Multichannel video programming distributor avranno reso disponibili campagne “household-addressable”, queste rappresenteranno una quota crescente degli investimenti televisivi.

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Qualità degli spazi e affermazione nell’ambito televisivo i fattori chiave del programmatic advertising nel 2015 ultima modifica: 2015-06-18T11:57:34+02:00 da Redazione

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