Mediaset e Sky siglano la pace di Pasqua, mossa difensiva anti Netflix e Amazon e per spiazzare sia Bollorè che MediaPro. L’Antitrust vaglia l’accordo
Sara’ il clima di pace pasquale, sara’ l’esito delle recenti elezioni politiche, ma tra Mediaset e Sky e’ scoppiata improvvisamente e inaspettatamente una voglia di intesa.
La mossa di Cologno verso l’ex nemico Rupert Murdoch ha il sapore di una tregua forzata tra i due protagonisti storici della tv privata davanti all’arrivo dei competitor OTT a stelle e strisce: Netflix in primis, che sta aumentando la sua penetrazione anche in Italia, ma soprattutto Amazon, il piu’ temuto dal punto di vista pubblicitario, avendo un contatto diretto e una conoscenza approfondita del consumatore finale e dei suoi gusti.
Per Mediaset, poi, l’accordo rappresenta un punto decisivo nei confronti del nemico piu’ recente, Vincent Bollore, patron di Vivendi (a cui Piersilvio Berlusconi chiede 3 miliardi di euro di richiesta danni per il dietrofront dopo l’accordo che avrebbe dovuto vedere i francesi acquistare una quota di Mediaset Premium) che a fine 2016 ha inasprito le ostilita’ tentando una scalata ostile del Biscione, di cui oggi ha il 28,8%. La prossima udienza sulla querelle e’ fissata per il 23 ottobre.
L’accordo tra Mediaset e Sky Italia avra’ dunque delle ripercussioni importanti per entrambi. Per il gruppo di Cologno ci sara’ un risparmio in termini di costi: Premium, nata nel 2005 come risposta difensiva per evitare che la tv di Murdoch si espandesse troppo in termini di abbonati/consumatori/destinatari di messaggi pubblicitari, e’ sempre stato un obolo pesante in termini di perdite.
Inoltre, grazie all’affitto di banda sul multiplex del dtt (che portera’ Sky a sbarcare con un offerta low cost sul digitale terrestre) potrebbe incassare tra gli 80 e i 100 milioni di euro l’anno per i prossimi 3-5 anni. E con il ritorno di Canale5, Italia1 e Rete4 sul telecomando Sky, la share delle 3 generaliste potrebbe crescere dell’1,5%.
Sky dal canto suo ospitera’ entro l’estate 9 canali Premium nel suo bouquet satellitare e lancera’ sul dtt un’offerta pay ad hoc (si parla di cinema, serie e forse sport).
L’Antitrust per il momento non ha aperto un’inchiesta, ma si limitera’ inizialmente a chiedere informazioni in merito all’accordo. E vigiliera’ sull’epilogo della vendita dei diritti del calcio.
