Il Tavolo Editori Radio vuole misurare la durata del contatto, non solo l’ascolto

Il Tavolo Editori Radio al suo primo CdA designa il comitato tecnico e si confronta con il benchmark delle rilevazioni internazionali. Prossimi passi la definizione del capitolato di gara tra gli istituti di ricerca e del budget per le rilevazioni sul più ampio numero di piattaforme possibile

“Il Tavolo Editori Radio esiste, nonostante ci avessero date poche chance, e opera in un clima di concordia. La sua struttura leggera che si basa sull’impegno dei singoli dimostra l’oggettiva determinazione di far valere quello che effettivamente rappresentiamo”. Così Nicola Sinisi, direttore di Radio Rai e primo presidente del TER, al termine del primo CdA della società che si è svolto ieri a Milano e in cui, oltre alla designazione della presidenza, sono stati scelti anche i 16 componenti del Comitato Tecnico, il cui coordinamento è stato affidato a Elisabetta Tamagni (Elemedia).

Tavolo Editori Radio

L’obiettivo della srl (110mila € di capitale sociale, il 70% controllato dalle nazionali, il 30% dalle locali) è arrivare nel 2017 alla presentazione di metodologie di rilevazioni “il più complete possibili”, ha commentato Sinisi, oltre che rendere gli editori radiofonici proprietari “di un sistema di ricerche finalizzato a misurare l’ascolto del mezzo radiofonico e delle emittenti radio in qualsivoglia caratteristica tecnologica e territoriale su tutte le piattaforme trasmissive in maniera oggettiva e imparziale”, sottolinea il comunicato, per misurare la durata del contatto, non solo dell’ascolto, come ha sottolineato Massimiliano Montefusco.

E proprio il benchmark delle ricerche per la misurazione degli ascolti radio è stato uno dei primi argomenti affrontati dal CdA che intende confrontarsi con Agcom e “altri soggetti che operano in mercati a noi vicini”, ha spiegato Sinisi per il quale “ragionare con UPA, non solo con il dialogo ma con la collaborazione istituzionale è un fattore importante”.

A dividere editori e mercato per ora è soprattutto la metodologia di rilevazione: i primi si affidano all’indagine CATI, in grado di descrivere più correttamente l’universo delle radio locali, il secondo punta alla rilevazione passiva dell’ascolto.

L’affidamento della rilevazione sarà oggetto di una gara, mentre il budget sarà proporzionato alla raccolta pubblicitaria del mezzo – che lo scorso anno secondo stime Nielsen (con il contributo di FCP Assoradio) ha raccolto investimenti per poco più di 308 milioni di euro, in crescita del 10% sull’anno precedente – e comunque meno dell’attuale rilevazione RadioMonitor (circa 4,5 milioni di euro). L’indagine sugli ascolti radio partirà dalla ricerca di base presentata a fine ottobre 2015 che, realizzata da GfK e Ipsos, fotografava un mezzo fluido, capace di adattarsi alle nuove piattaforme, ascoltato dall’84% della popolazione almeno 1 giorno a settimana (il 57% tutti i giorni), in particolare da pubblici pregiati come giovani ed élite.

Come è composto il CdA di Tavolo Editori Radio

Ne fanno parte 17 membri, in carica per 3 esercizi fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018. Nicola Sinisi, Antonio Marano e Giuseppe Pascuccio (Rai), Marco Rossignoli e Alessia Caricato (Aeranti Corallo), Antonio Niespolo (Kiss Kiss), Francesco Dini e Carlo Ottino (Elemedia), Ivan Ranza (Sole 24 Ore), Albero Mazzocco e Marco Montrone (FRT), Federico Di Chio (Rti Radio 101), Mario Volanti (Radio Italia), Lorenzo Suraci (Rtl 102,5) Claudio Fabbri e Elisa Todescato (Finelco), Massimiliano Montefusco (Rds).

Il comitato tecnico è tutto interno: 5 soci esprimono 2 componenti, gli altri 1 ciascuno, per un totale di 16 componenti. Ancora da definire anche il logo della TER, per ora solo una R con l’antenna circondata dalle icone di sistemi di trasmissione e dispositivi per l’ascolto.

Il Tavolo Editori Radio vuole misurare la durata del contatto, non solo l’ascolto ultima modifica: 2016-04-14T11:37:20+02:00 da Redazione

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