Product Design Lions, il messaggio è nell’oggetto e il Grand Prix va a The Lucky Iron Fish Project

Responsabilità, inclusione, vantaggi per le persone: questi i criteri utilizzati dalla giuria presieduta da Dan Formosa, designer e già nel team che progettò il primo personal computer di IBM, che ha assegnato il Grand Prix al The Lucky Iron Fish Project.

Dan Formosa
Dan Formosa

La giuria ha riconosciuto al lavoro la capacità di risolvere brillantemente un problema, quello della mancanza di ferro nell’alimentazione di gran parte dei cambogiani. Un tentativo fatto in precedenza era infatti fallito: alla popolazione erano state distribuite delle semplici piastre di ferro da inserire in pentola durante la cottura degli alimenti, ma nella gran parte dei casi non erano state utilizzate.

La soluzione è stata trovata nel dare a queste piastre di ferro la forma di un pesciolino – animale portafortuna in molti Paesi dell’estremo oriente – ottenendo così risultati sorprendenti: dopo 9 mesi di uso del Lucky Iron Fish, la carenza di ferro è diminuita del 50%. “Pubblicità e comunicazione sono indubbiamente importanti, ma lo è altrettanto il modo in cui vengono fatte le cose, il messaggio che gli oggetti stessi trasmettono, l’esperienza che si fa usandoli”, dice Formosa sottolineando la virtuosità di un progetto che tiene conto dei valori culturali di un popolo e di un prodotto realizzato riciclando materiali usati.

(PS: In un primo momento attribuito alle agenzie Geometry Global Dubai e Memac Ogilvy MENA, il progetto Lucky Iron Fish è stato al centro di una polemica. L’idea del prodotto in sé è della società Lucky Iron Fish, mentre le agenzie si sarebbero solo occupate della comunicazione. Il misunderstanding sarebbe sorto nella procedura di iscrizione, dove la società che ha iscritto il progetto è passata in realtà per quella che l’ha ideato. Le agenzie hanno quindi rinunciato al premio).

Defne Koz “L’Italia è la patria del design, ma le aziende oggi sono troppo conservative”

Ritornare al senso etimologico di design – quello del progetto – e da lì ripartire per restituire senso a una disciplina in cui l’Italia è stata grande, ma che oggi è ridotta a puro accessorio estetico. L’opinione di Defne Koz, rappresentante italiana nella giuria Product Design è netta.

“Le aziende devono tornare a credere che il design può cambiare le cose, non ha solo una valenza estetica. Invece, oggi prevalgono l’aspetto estetico e una logica molto conservativa. Certo, l’innovazione non dà certezze e questo fa paura, ma altrimenti che innovazione sarebbe?”, commenta Koz, rilevando in troppi campi, dall’arredamento alla moda, troppa uniformità e poche eccezioni creative.

Product Design Lions, il messaggio è nell’oggetto e il Grand Prix va a The Lucky Iron Fish Project ultima modifica: 2015-06-26T12:36:00+02:00 da Redazione

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