Diversificazione, ricerca e flessibilità. Le armi di Think Cattleya che quest’anno punta a raddoppiare il fatturato

La casa di produzione giovedì sera ha proiettato in un evento a Milano il documentario di Rä Di Martino sul Mas di Roma, premiato a Venezia, e ha presentato tre giovani filmmakers su cui investirà in futuro

«Tributare la regista Rä Di Martino e l’approccio stilistico che contraddistingue la stessa casa di produzione, ossia guidare, presentare e veicolare il lavoro di giovani registi e perfino produrre loro progetti dal particolare interesse». Così Monica Riccioni, ceo di Think Cattleya, spiega il senso della serata di giovedì scorso alla Segheria di Carlo e Camilla di Milano, dove la casa di produzione ha proiettato il documentario della video artista Rä Di Martino ‘The Show MAS Go On’, premiato all’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia (leggi la notizia).

Essenza della serata la presentazione di altri tre filmmakers su cui la casa di produzione investirà le prossime energie: Rino Stefano Tagliafierro, regista video sperimentale italiano, il cui ultimo video intitolato Beauty sta spopolando su web e social network; il francese Giocchino Petronicce con “Pictures”, contemplazione del processo fotografico, un video in stop motion che simula il lavoro di scelta del fotografo; Michael Langan ed il suo corto sperimentale “Chorus” premiato al Clermont-Ferrand International Short Film Festival, un coro di movimenti di donne che nascono da una singola ballerina.

Gabriele Muccino, Monica Riccioni, Salvatore Esposito di Gomorra e Ra di Martino alla serata di giovedì
Gabriele Muccino, Monica Riccioni, Salvatore Esposito di Gomorra e Ra di Martino alla serata di giovedì

«Queste serate sono lo spettacolo della filosofia lavorativa della Think | Cattleya, espressione della nostra volontà di fare ricerca continua, individuare registi di particolare interesse e promuoverli. Rino, Gioacchino e Michael sintetizzano il connubio tra visione artistica e innovazione nelle tecniche di realizzazione creando dei corti estremamente interessanti. Dopo Ra un ulteriore esempio di come le nostre unit Think More e Think Art lavorano, muovendo le giuste leve per favorire progetti che possano creare stimoli, rifiutare l’ovvio e cercare sempre qualcosa di più» spiega il ceo.

Riguardo ai risultati di business, la casa di produzione quest’anno punta al raddoppio del fatturato grazie a diversi fattori.  Cominciando dalla diversificazione: «Una strategia fondamentale per la nostra crescita quella di ampliare il nostro core business per creare valore ed offrire tutte le peculiarità del mercato in cui agiamo. Per questo abbiamo costituito due unit Think Art e Think More. La prima offre un modello produttivo light con soluzioni innovative caratterizzate da grande flessibilità, studiate e realizzate secondo le esigenze dei singoli progetti. Proiettata verso la lettura di nuovi linguaggi, attenta ai nuovi ambiti di esplorazione fa un’analisi precipua della comunicazione transmediale, seguendo il processo evolutivo di questo settore. Con Think Art ricerchiamo giovani talenti, registi e videomakers, presentiamo il loro lavoro alle agenzie e clienti, analizziamo loro progetti e per quelli di maggiori interesse ne curiamo la produzione. Un esempio concreto è stato presentare in un primo step con una mostra nei nostri spazi una giovane regista-videoartista, Ra di Martino, e come passo successivo produrre un suo progetto,  un videodocumentario, che ha avuto molta risonanza tanto da vincere il Premio per l’Innovazione nella rassegna dello scorso Festival del Cinema di Venezia».

Importante anche la ricerca per cavalcare le nuove tendenze del mercato, anticipando le esigenze, trovando una chiave nuova in ogni fase di gara. «Grazie al network internazionale  Think Cattleya ha lavorato con registi e direttori della fotografia vincitori di premi Oscar, Sam Mendes, Frank Miller, Eduardo Serra, Jean Claude Thibaut, Matteo Garrone, oltre a registi in esclusiva come Gabriele Muccino, Eugenio Recuenco, Vellas vincitore di 6 leoni al Cannes Lions – sottolinea Riccioni -. La struttura ha inoltre un approccio flessibile che la porta a coinvolgere nuovi network per avere spunti e ispirazioni. Rispetto dell’evoluzione socio-economica prestiamo grande attenzione ai costi produttivi, con un perfetto equilibrio, senza mai devalorizzare la struttura del progetto».

 

Diversificazione, ricerca e flessibilità. Le armi di Think Cattleya che quest’anno punta a raddoppiare il fatturato ultima modifica: 2014-11-10T11:58:23+01:00 da Redazione

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