Per advertiser e media company la tecnologia come elemento chiave della convergenza tra tv e digitale

Secondo una ricerca commissionata da Videology, il 70% degli advertiser europei concorda nel ritenere che l’efficacia della pubblicità migliorerà con l’evoluzione del video adv nei prossimi 3 anni

Secondo una ricerca indipendente, condotto a settembre da Forrester Consulting per conto di Videology, advertiser e media company vedono la tecnologia come l’elemento chiave della convergenza della tv nel digitale.
Lo studio ha coinvolto 500 tra advertiser, agenzie e media company in Francia, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito. L’indagine è stata concepita allo scopo di valutare se la combinazione in continua evoluzione tra dati, tecnologia e visualizzazione multi-device possa portare a una pianificazione del video advertising digitale e televisivo complessiva e non vincolata a una determinata piattaforma. Lo studio ha svelato che il 70% degli intervistati ritiene che sia “importante” o “molto importante” poter acquistare globalmente pubblico, su tutti gli schermi – compresa tv e piattaforme video – nei prossimi tre anni. Tuttavia, un cambiamento di questa grandezza richiederà una leadership innovativa, ma non è ancora chiaro chi potrà assumere il ruolo di leader.
Tra i risultati significativi:

• La targhetizzazione del pubblico è il più grande vantaggio del video advertising
La capacità di profilare consumatori specifici è il vantaggio più apprezzato in Europa, seguito da un attenzione maggiore verso il pubblico. Ci sono tuttavia differenze tra le varie country. I risultati in Francia hanno indicato il ‘Miglioramento del video con feature interattive” importante come la targhetizzazione. Mentre in Spagna i vantaggi principali indicati sono la capacità di raggiungere i consumatori non raggiunti sulla tv, l’offerta di messaggi a differenti ore del giorno e il controllo di raggio d’azione e frequenza. Il Regno Unito ha posto maggiore enfasi sul calcolo del ROI rispetto alle altre country – a testimonianza della maturità del mercato del video advertising in questa regione.

• Le agenzie ritengono che il planning e il buying globali rappresentino il futuro, anche se una loro adozione su ampia scala è ancora lontana
Il 63% delle agenzie prevede di unire in futuro i gruppi di acquisto dei video online e tradizionali, ma il 51% dichiara di voler comunque continuare a pianificare ogni piattaforma in modo separato.

• Le media company vedono il potenziale del second-screen per le esperienze di visualizzazione
Il 72% delle media company intervistate ritiene che il coinvolgimento dei consumatori con contenuti fruiti su un secondo schermo incrementerà – moderatamente o significativamente -nei prossimi tre anni.

• Gli advertiser e le loro agenzie supportano i Gross Rate Points (GRP) come standard di misurazione per i video

Mentre tutti gli stakeholder concordano sul fatto che la misurazione del video advertising sia complicata, sono comunque divisi sugli standard più efficaci da utilizzare. Gli advertiser e le loro agenzie concordano anche sull’utilità dei GRP, con il 75% che ritiene che il mercato dovrebbe standardizzarsi su una metrica GRP per incrementare l’efficienza.

• La tecnologia deve adattarsi alle esigenze operative di marketer e media company
Oltre un terzo (42%) degli intervistati ha dichiarato di sentire l’esigenza di una piattaforma tecnologica che consenta loro di targhetizzare i consumatori in modi differenti. Le tre feature principali che ricercano in una piattaforma tecnologica includono: diverse modalità di targhetizzazione del pubblico, tracciabilità dei consumatori su differenti device e offerta di ads sugli smartphone. Da sottolineare come la possibilità di offrire ads su piattaforme VOD tramite tv via cavo/satellite sua stata indicata tra le opzioni meno importanti.

Per advertiser e media company la tecnologia come elemento chiave della convergenza tra tv e digitale ultima modifica: 2014-09-12T10:54:48+02:00 da Redazione

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