Crescita strutturale per il video advertising che vale 280 milioni di euro. Numeri, formati, strategie e creatività

Il settore è leva trainante della pubblicità digitale. La nuova edizione dello IAB Seminar, ieri a Milano, ha presentato i trend del settore e diverse soluzioni per creare e pianificare campagne efficaci

Quest’anno il valore del video advertising toccherà i 280 milioni di euro, con una crescita del 20-25% rispetto al 2013. E’ la stima annunciata da Riccardo Mangiaracina, co-responsabile della Ricerca Osservatorio New Media e New Internet del Politecnico di Milano, che ha inquadrato le dimensioni del mercato in apertura allo IAB Seminar dedicato al Video Advertising.

«Oggi gli utenti che guardano video online sono l’87% e la media è 33 minuti al giorno. Principalmente li guardano su YouTube (86%), dai social network come Facebook e Twitter (52%), dai siti delle testate giornalistiche (34%), dai siti di news e attualità (22%) e da altre piattaforme di video sharing (22%). Il device più utilizzato è il PC fisso: lo usa il 65% del campione. Tra smartphone e tablet la proporzione è simile, rispettivamente 38% e 31%, guidata da diverse dinamiche: sul cellulare la fruizione è stimolata dalle piattaforme social, su tablet dalle dimensioni dello schermo più grandi. Per quanto riguarda l’advertising, viene percepita di più su PC che su mobile. La crescita del mercato, dopo il grande salto tra il 2011 e il 2012, passato da 80 a 170 milioni euro, si sta assestando su una crescita organica strutturale, sempre molto importante: nel 2013 gli investimenti hanno toccato i 225 milioni di euro e per quest’anno ci attendiamo una crescita del 20-25%. Entro il 2018 abbiamo ragione di credere che i video varranno 1/4 del mercato digital advertising».

Tra i driver di crescita Mangiaracina ha sottolineato l’efficacia rispetto ad altri formati digitali; la crescita di contenuti video da pianificare; aumento dell’audience di lightviewers televisivi che possono essere raggiunti via video adv; il ruolo di Facebook, ormai grande piazza generalista; la crescita del programmatic che oggi vale il 5% del mercato.

Il regista Tarsem Singh, “Impatto visivo e formati che valorizzano l’idea creativa”

Sono moltissime le variabili che entrano in gioco nel video advertising. Per questo il direttivo di IAB Italia ha deciso di adottare un approccio più inclusivo nei suoi eventi dando spazio anche alla creatività, ingrediente fondamentale della pubblicità qualunque siano le tecnologie di distribuzione e pianificazione, misurazione e scelta dei device.

Ospite è il regista Tarsem Singh, autore di spot memorabili per Levi’s, Superga, Campari, Nike e tanti altri, intervistato dal producer e partner di Filmmaster Karim Bartoletti e da Aldo Agostinelli, consigliere di IAB e digital director di SKY Italia. Tarsem ha messo in primo piano l’aspetto visivo delle campagne video, centrale per la loro efficacia.

Aldo Agostinelli, Tarsem Singh, Karim Bartoletti
Aldo Agostinelli, Tarsem Singh, Karim Bartoletti

«Il cliente non spende soldi per vedermi eseguire uno storyboard. Il mio lavoro è anche quello di dire cosa funziona e cosa no, e con che formati: un’idea creativa grandiosa può diluirsi e perdere forza con un 30 secondi. Immaginatevi un architetto con un progetto per un bellissimo palazzo; e il committente che dice “bellissimo, ma fallo grande come una capanna”. No, la lunghezza del video serve a far funzionare l’idea. Io sono un regista ‘visivo’, una cosa che viene da quando io, indiano, ho vissuto in Iran e guardavo in tv programmi in una lingua a me sconosciuta. Ecco, una campagna pubblicitaria deve dire tutto anche senza bisogno di parole, attraverso immagini e storytelling. Il video advertising evolve? Lo fa sempre, e impareremo a lavorare con soluzioni smart».

Crescita strutturale per il video advertising che vale 280 milioni di euro. Numeri, formati, strategie e creatività ultima modifica: 2014-10-17T14:40:49+02:00 da Redazione

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