Dai documentari alla fiction, anche la VR ha il suo festival

Anche la VR ha il suo festival: è quello di Arles, giunto alla terza edizione e inglobato nella programmazione ufficiale dei Rencontres d’Arles, è in corso dal 2 luglio fino al 26 agosto.

Uno spazio immersivo per i visitatori, una competizione per circa 20 opere in realtà virtuale, dal documentario alla prima fiction in VR, molte delle quali interattive, e incontri con i registi che discuteranno della tecnica, dell’importanza della scrittura e dell’intersezione con il cinema.

Fondato da BNP Paribas, Fisheye e i Rencontres de la photographie d’Arles, il festival presenta diversi lavori co-prodotti dal canale TV Arte che già prima dell’arrivo della VR ha sfruttato tutte le tecnologie disponibili per rendere più comprensibili, e meno noiosi, i capolavori della storia dell’arte.

Gabrielle Lissot, Un Bar aux Folies Bergère

Tra questi, spiccano i 6 minuti, ideati e realizzati da Gabrielle Lissot, di ‘Un Bar aux Folies Bergère’, che racconta da 4 diversi punti di vista l’omonima opera di Edgar Manet, compreso tutto quello che nel quadro non si vede per raccontare un momento storico e facilitare allo spettatore il processo di identificazione con il personaggio e prendere parte alla sua storia.

La giuria, presieduta dall’attrice Marie Gillain ha premiato ‘Treehugger: Wawona’, un’istallazione che in 45” fa entrare lo spettatore, sotto forma di una goccia d’acqua, nel sistema linfatico di una gigantesca sequoia dalle radici alla chioma.

Dai documentari alla fiction, anche la VR ha il suo festival ultima modifica: 2018-07-10T11:25:31+02:00 da Redazione

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