Diffuse da quando esistono gli smart watch, le ‘watch face’ app, o skin per smart watch che simulano l’aspetto degli orologi di lusso, sono state oggetto di un nuovo processo presso la Corte d’Appello di Londra, che ha visto Swatch Group contrapporsi a Samsung.
Già qualche anno fa un primo processo aveva giudicato una violazione del copyright la vendita dei quadranti digitali che replicano l’aspetto di orologi famosi e distintivi.
Venerdì scorso Swatch Group ha comunicato di aver vinto di nuovo in appello dopo il ricorso di Samsung. Le violazioni includevano brand come Breguet, Blancpain, Jacquet Droz, Glashütte Original, Omega, Longines, Tissot, Hamilton, Mido e Swatch, le cui ‘repliche digitali’ si potevano acquistare sul Galaxy App Store di Samsung, pronte per essere installate. Secondo l’azienda, questa causa “avrà un impatto significativo sul diritto dei marchi commerciali su internet”.
In sintesi, Samsung aveva fatto ricorso in quanto non riteneva direttamente sua la responsabilità della circolazione di tali oggetti digitali disponibili sul Galaxy App Store, creati da sviluppatori di terze parti, rifiutando la richiesta di risarcimento.
E’ stata invece respinta la difesa di “mera ospitalità” (Art. 14 della Direttiva sul commercio elettronico) sulla base del test della conoscenza dell’articolo 14(1): “il test è quello di stabilire se un diligente operatore economico avrebbe dovuto individuare l’illegalità facendo riferimento a fatti o circostanze di cui è (effettivamente) consapevole. L’esistenza di procedure di notifica e rimozione non costituisce di per sé una difesa” hanno detto i giudici, secondo cui “gli atti di utilizzo da parte di Samsung dei segni contestati erano attivi e conferivano a esso la conoscenza e il controllo su quel contenuto. Non erano meramente tecnici, automatici e passivi senza conoscenza o controllo. Pertanto, non rientravano nell’articolo 14(1)”.
