Intervista a Tony Granger, Y&R. La creatività senza l’innovazione diventa insignificante

Se il lavoro del pubblicitario era, è e rimane raccontare una storia, per raccontarla bene e al giusto pubblico bisogna essere sempre a caccia di soluzioni per far progredire la cultura del brand. Così Tony Granger, ww chief creative officer di Y&R

Tony Granger
Tony Granger

Come spieghi l’importanza della user experience alle aziende e come si può tradurre quest’approccio tipico del digitale su altri media più tradizionali?

Come la tecnologia e il modo in cui la usiamo evolvono ogni secondo, la sola cosa che rimane sempre la stessa è la forza di una verità umana. Toccare una verità umana influirà sempre sul comportamento del consumatore.

Il digitale ha personalizzato i modi in cui gli stessi contenuti possono essere creati, condivisi e consumatoti. Mentre i device stanno progressivamente diventando prodotti indifferenziati, le esperienze interattive si fanno invece sempre più personali e portabili. Noi oggi possiamo ottimizzare un’idea e amplificare molto di più la user experience.

Ormai i media tradizionali non esistono più, intesi così. Tutti i media stanno evolvendo. La tv è fiorente, la radio è ancora vibrante, l’outdoor sta evolvendo rapidamente attraverso l’abilità di usare il digitale. Anche la stampa è digitale. Questo è il punto.

Cosa vuole la gente dalla pubblicità e da chi fa pubblicità?

Il centro del nostro business è ancora raccontare grandi storie sui brand. Le nuove tecnologie e le innovazioni possono fare una differenza enorme, ma devi raccontare la storia giusta e connetterti alle emozioni della gente allo stesso tempo.

La gente vuole ridere, amare, piangere, e riconnettersi alle proprie emozioni attraverso la pubblicità. In definitiva far pubblicità è saper raccontare una storia ed essere in grado di usare i canali a cui si ha accesso, nel miglior modo possibile.

Siamo così fortunati a vivere in un’epoca con una quantità infinita di canali da ottimizzare per i nostri messaggi.

Gli Innovation Lions sono la novità di quest’anno e sarà occasione di vedere idee rivoluzionarie che vanno oltre la pubblicità. Cosa le aziende possono imparare da esse?

Le nuove categorie a Cannes sono sempre più stimolanti, in quanto non ci sono precedenti. Quest’anno la categoria dedicata all’innovazione rappresenta la possibilità di celebrare idee rivoluzionarie e prototipi che non sono limitati a un singolo brand o a una campagna. Sarà interessante vedere cosa farà la giuria Innovation.

I creativi dicono che l’idea creativa è indifferente a tecnologia e media, ma molte idee nascono anche dalle nuove possibilità che questi offrono. Cosa ci riserva secondo te il rapporto tra creatività e tecnologia e come evolverà?

Creatività riguarda la narrazione. Ma l’innovazione riguarda come dobbiamo gestire le storie per creare nuove esperienze per i consumatori che li attraggano verso un brand, e sostengano la loro fedeltà.

La creatività senza l’innovazione diventa sempre più insignificante. L’innovazione, per definizione, riguarda cose nuove. Così, ne consegue che la cultura che creiamo per un brand necessiti continuamente della forza dell’innovazione, per farla progredire.

Dobbiamo sempre metterci a caccia di nuove e intelligenti idee, nuove e intelligenti tecnologie per creare nuove user experience.

Uno dei workshop che ci saranno a Cannes si chiama ‘Saving Greece’ e punta a raccogliere idee per rilanciare la Grecia oltre la crisi. Cosa suggerisci di fare per l’Italia, per rilanciare il paese tra gli investitori internazionali, i turisti e i pure vero i cittadini stessi?

La mia idea per l’Italia è una campagna chiamata Find Yourself in Italy. La mia personale esperienza in Italia parlava di cibo, di vino, della ricca eredità culturale, di arte, di splendida campagna.

Una campagna di branding per l’Italia avrebbe bisogno di incoraggiare i consumatori a investire sul paese – e scoprire, o riscoprire perché l’Italia è così grande.

Bisogna portare le persone qua, in modo che scopra da sola perché è un paese così speciale e che vale la pena trascorrervi le proprie vacanze e i propri soldi.

Intervista a Tony Granger, Y&R. La creatività senza l’innovazione diventa insignificante ultima modifica: 2013-06-14T12:22:50+02:00 da Redazione

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