Publicis Groupe stima una crescita anche nel 2025, prevista in una forchetta tra il +4% e il +5% e con un margine operativo leggermente superiore al 18%
Publicis Groupe ha annunciato i risultati del Q4 2024 che, in crescita del 6,3%, gli hanno permesso di chiudere il 2024 come più grande gruppo pubblicitario al mondo.
Il primato durerà probabilmente poco, vista l’annunciata acquisizione di IPG da parte di Omnicom, come ha fatto sottolineato lo stesso Arthur Sadoun, chairman e ceo del gruppo francese, in un video molto ironico (vedi notizia).

L’andamento dell’ultimo trimestre dell’anno ha permesso a Publicis di chiudere il 2024 con ricavi netti per quasi 14 miliardi di euro, una crescita organica del 5,8% e un margine operativo leggermente superiore al 18%. La crescita è stata omogenea in tutte le regioni, con gli Usa a +4,9% (di gran lunga il maggior mercato per Publicis), l’Europa a +5,4% e l’APAC a +6,3%.
La spinta maggiore è arrivata dalla practice Connected media (dati, media, CRM, social e commerce) pari al 60% del totale e con un incremento mediamente vicino alla doppia cifra; l’Intelligent creativity (creatività, PR e produzione), pari al 25% del totale, ha avuto una crescita vicina al 5%; la tecnologia, che rientra sotto la sigla Publicis Sapient e vale il 15% del totale, nel 2024 è risultata in leggero declino, causa la costante cautela dei clienti nel settore IT.
Il gruppo, che ha proposto un dividendo di 3,60 euro per azione, si è detto fiducioso di una crescita anche nel 2025, prevista in una forchetta tra il +4% e il +5% e con un margine operativo leggermente superiore al 18%.
Fiducia nel 2025. “Stiamo chiudendo l’anno al primo posto in assoluto, crescendo tre volte più velocemente delle holding nostre pari e cinque volte più velocemente delle società di consulenza IT. Abbiamo ottenuto indici finanziari elevati nel settore, accelerando al contempo il ritmo dei nostri investimenti in intelligenza artificiale e talento. Ancora una volta, siamo in cima alle classifiche delle nuove attività”, ha commentato Sadoun, sottolineando i maggiori punti di forza del gruppo: “impareggiabili capacità di dati di prima parte, il nostro ecosistema di media connessi, la nostra potenza creativa e i 25.000 ingegneri riuniti attraverso il Power of One. Questo ci rende fiduciosi di superare significativamente il settore nel 2025 per il sesto anno consecutivo”.
Investimenti per crescere. Nel corso della call con gli analisti, Sadoun ha detto che Publicis non intende fermarsi nel 2025, acquisendo nuove attività e nuovi talenti e investendo nell’IA tra gli 800 e i 900 milioni di euro, e ha sottolineato che il mix di business del gruppo è molto differente da quello dei principali competitor, con quel 60% di quota in capo al Connected media. “Se le società di consulenza accelereranno, accelereremo anche noi”, ha detto rispondendo a una domanda sulla sostenibilità della crescita overperformante. Per il chairman e Ceo di Publicis, il 2025 “sarà un altro anno di grande attività” sul fronte del new business, dopo il leggero rallentamento nell’ultimo trimestre 2024, e anche nell’accompagnare i clienti nella trasformazione del loro modello di marketing, “in cui abbiamo un indubbio vantaggio competitivo”. Quanto alla creatività, per Publicis è estremamente importante ed è sempre un argomento centrale n ogni gara, anche in quelle non creative.
L’IA è una commodity, ha aggiunto Sadoun, riferendosi all’apparizione d’amblé di DeepSeek. “Quello che è successo nell’ultima settimana con DeepSeek è la dimostrazione che l’IA stessa è una commodity. È uno strumento, non una soluzione”. Publicis, ha aggiunto, è nella migliore posizione possibile per sfruttarla.