L’adozione massiccia e veloce dell’IA è un vero cambio di paradigma secondo House of Communication (Serviceplan Group Italia). Già nel 2023 1 dollaro su 4 investiti in martech è andato proprio all’IA
Il secondo appuntamento di ‘Brain Waves’, gli incontri organizzati da Plan.Net Italia per affrontare il futuro, l’agenzia martech del gruppo Serviceplan ha dedicato un pomeriggio al tema dell’intelligenza artificiale, condividendo visioni e riflessioni su quello che Vittorio Bucci, CEO & partner Mediaplus e Plan.Net Italia, ha definito un vero e proprio game changer che avrà impatto su tutta la catena del valore del marketing digitale.
Ospitato nella nuova sede della ‘House of BMW’, hub per la produzione di contenuti ed eventi della casa automobilistica, l’incontro ha offerto una serie di punti di vista e diverse applicazioni pratiche, quasi a voler spronare le aziende a non perdere terreno sulla strada dell’intelligenza artificiale, non replicando la lentezza vista nell’approccio a internet, ai dati e alla tecnologia.
L’adozione massiccia e veloce è un vero cambio di paradigma, ha sottolineato Bucci, ricordando che già nel 2023 1 dollaro su 4 investiti in martech è andato proprio all’IA.
Bucci ha ricordato anche i lati oscuri dell’intelligenza artificiale, a cominciare dai deep fake, e gli impatti etici e legali che toccano anche il settore media & advertising, ribadendo la necessità di “crescere anche negli strumenti di cyber security per difendere le aziende dalle frodi”.
Come l’elettricità. L’IA, insomma, sta diventando una parte invisibile delle nostre vite, come l’energia elettrica, l’AI si può utilizzare come co-pilota, come una normale componente di applicazioni destinate ai consumatori, come una nuova interfaccia per dispositivi digitali.
L’importante è utilizzarla e presto, è il messaggio che è passato più volte, anche dagli interventi di Iacopo Perfetti, co-founder di Oblique.ai + PromptDesign.it, e Domenico Genovese, managing director di Plan.Net Italia.
L’approccio di Mediaplus è farlo utilizzando il meglio del capitale umano del gruppo che può contare su due AI Lab, a Monaco di Baviera e a San Francisco per lo sviluppo, e – in Italia – su una squadra per la creazione di strumenti dedicati al lavoro per i clienti.
Aziende in ritardo. Molte aziende saranno in ritardo, ha ribadito Genovese, quasi a mettere l’accento sull’urgenza per una tecnologia che si perfeziona a una velocità fuori dall’ordinario. Perché ci vuole un set di dati molto ben organizzati per poterla sfruttare al meglio – se si cercano aumento di produttività e risparmio – nutrendola di informazioni per costruire prodotti customizzati.
L’inserimento dell’IA nella catena del valore del digital marketing per Genovese sarà ubiquo, dalla voce che trasformerà le interfacce ai contenuti che, se non personalizzati, saranno ignorati dai consumatori. “Cominciate a pensare a una branded IA”, ha esortato, per avere una personalità di marca in grado di adattare il tono di voce al momento, al mercato, al consumatore.
Esempi pratici. L’agenzia ha mostrato un paio di esempi già attivi, come l’app Generate.Ai che permette di gestire alcuni asset da parte di un grande gruppo dell’ecommerce fashion, e i due proof of concept, uno per BMW per la configurazione dell’auto in dialogo con assistenti virtuali davvero intelligenti, l’altro per Decathlon con uno shopping assistant davvero personale capace di selezionare i prodotti adatti a praticare uno sport secondo ricerche del tutto individuali. E poi ci sono i mini-corsi di evangelizzazione che Plan.Net sta organizzando per i propri clienti, 4 moduli per capire bene di cosa si sta parlando e quali magie si possano ottenere.
A.C.