Censis, con web e mobile nasce l’era biomediatica. Sempre più italiani comprano grazie pubblicità in rete

Emorragia di lettori per i quotidiani (-2,3%). E meno della metà degli italiani legge almeno un libro all’anno. Il 13,6% ha fatto acquisti grazie alla reclame vista sul web, il 24% grazie alla tv

Web e connessioni mobili mettono al centro l’individuo: i media siamo noi. E’ il messaggio principe che emerge dal 10° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione.  Web 2.0, social network, miniaturizzazione dei dispositivi hardware e proliferazione delle connessioni mobili inaugurano l’era biomediatica, in cui diventa centrale la condivisione telematica delle biografie personali.

Il 62% degli italiani e’ online
Internet è il mezzo con il massimo tasso di incremento dell’utenza tra il 2011 e il 2012 (+9%), arrivando al 62,1% degli italiani (erano il 27,8% dieci anni fa, nel 2002). Il dato sale nettamente nel caso dei giovani (90,8%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,1%), e dei residenti delle grandi città, con più di 500.000 abitanti (74,4%). Gli iscritti a Facebook passano dal 49% dello scorso anno all’attuale 66,6% degli internauti, ovvero il 41,3% degli italiani e il 79,7% dei giovani. YouTube, che nel 2011 raggiungeva il 54,5% di utenti tra le persone con accesso a Internet, arriva ora al 61,7%, pari al 38,3% della popolazione complessiva e al 79,9% dei giovani.

Disaffezione per la carta stampata tra i giovani
I quotidiani registrano un calo di lettori del 2,3% (li leggeva il 67% degli italiani cinque anni fa, oggi sono diventati solo il 45,5%), anche se le testate online contano il 2,1% di contatti in più (20,3% di utenza). La free press perde l’11,8% di lettori (25,7% di utenza), -1% i settimanali (27,5% di utenza), +1% i mensili (19,4% di utenza), -6,5% l’editoria libraria. Ormai meno della metà degli italiani legge almeno un libro all’anno: il 49,7%. E proprio tra i giovani la disaffezione per la carta stampata è più grave: tra il 2011 e il 2012 i lettori di quotidiani di 14-29 anni sono diminuiti dal 35% al 33,6%, quelli di libri dal 68% al 57,9%.

Cresce il ruolo di internet nella pubblicità
In una fase di prolungata contrazione degli investimenti pubblicitari che ha colpito tutti i media, Internet è l’unico mezzo ad aver incrementato il volume della raccolta pubblicitaria: +12,3% nel 2011 rispetto all’anno precedente, arrivando a 636 milioni di euro. La fetta di mercato del web è ancora ridotta (il 7,4% del totale), e la gran parte della torta rimane al mezzo da sempre dominante (la tv assorbe il 53,6% dell’intero budget).
La pubblicità che in generale viene apprezzata di più è quella che informa (54%), poi quella che diverte (39%) e quella che emoziona (7%).
Negli ultimi dodici mesi il 24% degli italiani ha acquistato un prodotto o un servizio grazie alla segnalazione pubblicitaria vista in televisione. Ma al secondo posto per capacità di influenza viene proprio Internet: il 13,6% degli italiani ha fatto acquisti grazie alla réclame vista sul web.

Censis, con web e mobile nasce l’era biomediatica. Sempre più italiani comprano grazie pubblicità in rete ultima modifica: 2012-10-04T10:02:14+02:00 da Redazione

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