Nel 2021 il mercato della smart home è in ripresa  e apre le porte ai servizi, anche in abbonamento

Dopo la battuta d’arresto nel 2020, con un decremento del 5%, nel 2021 il mercato della smart home ha ripreso a crescere, segnando un incremento del 29% per un valore di 650 milioni di euro

Un’app per convincere i figli adolescenti a spegnere la luce quando escono da una stanza non esiste ancora, ma potrebbe arrivare. Magari da una utility che così conquisterebbe i suoi utenti con un servizio utile per risparmiare sui costi della bolletta energetica.

È la grande trasformazione della smart home così come l’ha fotografata l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, un mercato fatto sempre di più anche dai servizi e non solo dagli oggetti connessi.

Dopo la battuta d’arresto nel 2020, con un decremento del 5%, nel 2021 il mercato della smart home ha ripreso a crescere, segnando un incremento del 29% per un valore complessivo di 650 milioni di euro; avrebbe anche potuto andare meglio se non ci fossero stati i problemi alla supply chain e non fossero mancati i semiconduttori.

Certo, l’Italia resta ancora lontana dalle dimensioni di Francia, Germania e Uk, ma nel nostro paese ci sono ormai le basi per una crescita costante, grazie a una consapevolezza diffusa e all’aumento dei servizi connessi.

Per Angela Tumino, direttrice dell’Osservatorio, è in corso una “democratizzazione” e “servitizzazione” degli oggetti connessi per la casa, come dimostra l’interesse crescente dei consumatori nei confronti dei servizi: il 12% li ha già attivati, il 74% dichiara il proprio interesse e il 64% dice di esser disposto a pagare un abbonamento (in crescita del 50% rispetto all’anno precedente).

Mercati. Il grosso del mercato della smart home è fatto da 3 mercati: grandi e piccoli elettrodomestici, smart speaker e sicurezza, ciascuno con una quota intorno al 20%. Gli elettrodomestici sono cresciuti del 35%, registrando una costante richiesta dei consumatori di una gestione da remoto che diventa fattore di scelta in fase d’acquisto. Presto, in conformità al GDPR, saranno sviluppati servizi aggiuntivi e fare R&D dai dati di utilizzo.

Gli smart speaker hanno avuto un incremento del 25%, l’11% dei consumatori li usa come ‘telecomando’ della casa per gestire altri oggetti connessi, mentre si va verso funzionalità aggiuntive a cominciare dai display video: 1 smart speaker su 4 venduto nel 2021 è dotato di schermo.

La sicurezza, infine, ha avuto una crescita del 20% e sta iniziando a segmentare l’offerta di servizi, mentre crescono le soluzioni per il benessere, dalla fitness in abbonamento di Apple alle assicurazioni che attivano app per incentivare stili di vita più sani.

Gli stili di vita sono cambiati: lo sottolinea la ricerca realizzata in collaborazione con BVA Doxa, segnalando che il 15% vuole controllare meglio i consumi energetici (da notare che la survey è stata condotta in dicembre); 1 su 5 ha aumentato l’uso di oggetti smart; il 74% ha sentito parlare di smart home e il 51% lo ha fatto attraverso la TV; gli oggetti diventano più facili da istallare e infatti il 72% lo ha fatto da sé (ma la gran parte ha ancora bisogno di assistenza per istallare e configurare le app che fanno funzionare gli oggetti connessi); il 61% usa gli oggetti connessi per gestire impianti audio e TV, il 51% per ascoltare la radio, il 48% per avere informazioni; il 34% conta di acquistare un oggetto connesso entro i prossimo 12 mesi, ma il 46% è un po’ preoccupato per la privacy.

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Nel 2021 il mercato della smart home è in ripresa  e apre le porte ai servizi, anche in abbonamento ultima modifica: 2022-02-21T11:28:20+01:00 da Redazione

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