La lotta tra Epic Games, lo sviluppatore del videogame Fortnite, contro Apple e Google farà storia.
Non solo dal punto di vista dell’economia digitale, con la messa in discussione del ruolo di gatekeeper degli app store – ma anche in fatto di comunicazione. Per la prima volta una causa legale, perché è qui che si deciderà se sviluppatori ed editori, grandi o piccoli, siano tenuti a pagare la commissione del 30% su ogni acquisto di app e in-app, è stata accompagnata da una campagna di PR di massa, diretta agli oltre 350 milioni di utenti del gioco.
A dare il via alla campagna, 13 agosto, dopo il bando del gioco a seguito della rottura dei termini d’uso degli store, la parodia in animazione del celebre spot ‘1984’ che ribalta i ruoli e raffigura Apple nei panni di quella ‘big tech’ che 36 anni fa contestava come dittatura.
Nel video il grande-fratello-mela, Don Torsolone, espone i suoi piani per il controllo del mondo ma viene fermato da una guerriera armata di martello, come nell’originale diretto da Ridley Scott.
Dopo una settimana di clamore, i fan sono stati coinvolti su tutte le piattaforme alternative (PS4, Xbox, Nintendo, PC, Mac, Ge Force Now, Samsung e l’app di Epic) domenica 23 agosto in un torneo, la coppa #FreeFortnite, con un copy che non risparmia allusioni “Tutti i tuoi amici. Fantastici premi. E una mela marcia”.
Tra i premi in palio la skin del dittatore-mela Don Torsolone e il cappellino #FreeFortnite, questo assolutamente reale, che verrà spedito a casa dei 20mila giocatori con il punteggio migliore in tutto il mondo. Ad altri 1.200 ‘mangiamele’ verranno regalati anche hardware di gioco, per bypassare Apple e Google.
Restiamo in attesa degli sviluppi di una battaglia legale senza esclusione di colpi, nemmeno sul fronte della creatività e della strategia di comunicazione.