Nell’occasione UNA ha rilanciato la palla alle grandi agenzie non associate, da WPP a Publicis Media
Consenso pressoché unanime tra i soci per la fusione dell’associazione delle agenzie di relazioni pubbliche Assorel in UNA, Aziende della Comunicazione Unite, ufficializzata ieri con una conferenza stampa virtuale. Con le 15 agenzie di Assorel, che andranno a rafforzare la rappresentanza del comparto PR già attivo con PR Hub, l’associazione guidata da Emanuele Nenna raggiunge così quasi 200 soci.
«E’ un momento di partenza, non di arrivo. Uno step importantissimo di un percorso lungo e non sempre lineare, ma che finalmente è arrivato a una svolta» spiega Nenna. Sulla tortuosità del percorso concorda anche Massimo Tafi, presidente di Assorel, aggiungendo che ogni agenzia agirà in maniera autonoma nelle aree di attività di UNA e collaborerà con PR Hub per riprogettare un evento apprezzato e caratterizzante come il premio Assorel. Prossimamente verrà anche calcolato il valore aggregato del giro d’affari delle agenzie associate, sia per sapere quanto pesano gli associati sul mercato che per presentarsi con una credenziale in più sui tavoli istituzionali.
Al di là delle implicazioni operative, la fusione “riunisce tutte le agenzie che significano qualcosa per il nostro mercato, fa convergere più voci e ci permette di alzare di più il volume. Non tanto per vanità o arroganza, ma perché ce lo chiedono gli associati. Così possiamo contare di più” spiega Nenna, rilanciando la palla ai “grandi assenti”: le agenzie del gruppo Wpp e Publicis Media, con le quali l’associazione peraltro già collabora in modo costruttivo su svariati progetti, e altre strutture indipendenti, anche molto grandi, “che per ora hanno preferito stare alla finestra. Chi non entra sta sprecando un’opportunità” ha aggiunto Nenna.
La fusione con Assorel è stata l’occasione per rinnovare la missione di UNA: creare valore per le agenzie e il mercato. Tra le ultime iniziative lanciate dopo lo scoppio della pandemia c’è la proposta al governo tramite Confindustria Intellect di estendere la possibilità di avvalersi dei crediti d’imposta anche per la consulenza e gli incarichi alle agenzie di comunicazione, e non solo agli spazi media “una scelta che denota un modo scorretto di intendere la comunicazione. Poter estendere le facilitazioni a tutto ciò che precede la pianificazione media, potrebbe aiutare veramente il settore a ripartire insieme a tutte le PMI che potrebbero avvalersi dei servizi delle agenzie per rilanciarsi”.
UNA si è inoltre accreditata con ICE per offrire la sua consulenza nella stesura di brief e strategie per le iniziative di rilancio del made in Italy dopo la pandemia.
Quanto alla richiesta ai clienti, anche a mezzo di pagine su quotidiani nazionali, di anticipare i pagamenti alle agenzie per sostenerle durante la crisi, Nenna spiega che la risposta è stata positiva. «Il primo obiettivo era sensibilizzare i clienti sull’importanza delle partnership e sull’aiuto che può dare chi in questo momento ha il flusso di cassa più forte. Unilever l’ha fatto prima che lo chiedessimo e a lei ci siamo ispirati per la nostra iniziativa. Anche UPA l’ha promossa presso gli associati, in primo luogo con il presidente Sassoli e la sua azienda, Valsoia, che ha aderito, insieme ad altre. E’ stato solo un modo per dire che siamo tutti nello stesso mercato e che dobbiamo aiutarci a vicenda».