Sempre attenta a superare gli steccati, Hearts & Science, in collaborazione con Twitch, è andata a Lucca Comics and Games dove ha presentato una ricerca europea sul gaming.
Le sedi di Francia, Germania, Italia, Spagna e Uk dell’agenzia che fa capo a Omnicom Group hanno esplorato in profondità il fenomeno, individuando 5 tendenze che raccontano gli aspetti più attraenti del gaming e ne smantellano i molti stereotipi.
“Abbiamo dimostrato come il gaming sia trasversale, pop e perfettamente assimilabile alla cultura di massa”, ha commentato Emanuele Giraldi, managing director di Hearts & Science, secondo il quale “tutti giocano, anche i più insospettabili”.
Dai numeri alle persone. Nei 5 paesi considerati i giocatori sono 123 milioni, pari al 38% della popolazione, mentre l’industria dei video giochi in Europa ha registrato nel 2022 un fatturato di quasi 33 miliardi di dollari, il 18% del mercato globale.
Il gaming è però ancora attraversato da molte stereotipizzazioni (lo ha indicato anche una recente analisi del Geena Davis Institute on Gender in Media) come se fosse un’attività riconducibile a categorie sociali o genere che la ricerca comparativa ha indagato individuando 5 tendenze.
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Il gaming è inclusivo, dice Hearts & Science, anche solo per il fatto che in Europa gioca 1 persona su 3, è del tutto trans-generazionale e vi regna, quasi, la parità di genere.
È educativo, almeno in alcuni paesi che lo utilizzano come strumento per imparare. Italia e Francia sono tra i paesi all’avanguardia in questo senso, in particolare tra la Gen Z. Divertimento e passione restano sempre componenti fondamentali, rispettivamente per il 54% e il 32%, generando tempi di permanenza più alti. Il gaming è anche un’attività di socializzazione, seppure virtuale, soprattutto tra i gamer della Gen Z francese, spagnola e tedesca rispettivamente con il 64%, 57% e 56%.
È attrattivo, anche perché gioca tutta la famiglia, e ha un “golden moment” dice la ricerca dopo le 18:00 in cui si attiva la quota più alta di giocatori, contendendo l’attenzione alla TV, e sempre più spesso adottando dispositivi VR e AR.
Il gaming è connettivo. Ogni generazione gioca e ogni generazione ha il suo gioco preferito. La GenZ preferisce MineCraft, in particolare quella inglese, italiana e spagnola (46%, 36% e 31% dei gamer rispettivamente). I Millennial scelgono Fifa (con punte di 40% in Spagna e attorno al 30% in tutte le nazioni analizzate) e SuperMario (sempre oltre il 20%). I BoomerX, nostalgici, si rifugiano su Candy Crush, un vero plebiscito in tutti i paesi con percentuali superiori al 27%.
Infine, secondo la ricerca di Hearts & Science, il gaming si sta delineando come un nuovo modello di engagement sociale in Europa.
Gaming senza frontiere. “Il gaming è una lingua universale ed è un agente di integrazione, contribuendo in modo attivo all’avvicinamento culturale tra i popoli d’Europa e sviluppando un habitus europeo in termini di svago. Il gaming è il ‘Giochi senza frontiere’ del nuovo decennio, avvicinando persone di lingue e culture diverse tra loro”, commenta Giraldi.