Grande parterre di addetti ai lavori ieri in Triennale a Milano per l’anniversario della casa di produzione
L’incontro di tre personalità differenti provenienti da ambiti professionali diversi in un preciso momento storico: la fine di Carosello e l’inizio dell’era degli spot pubblicitari. In questo contesto nasce nel 1977 FilmMaster. Che ieri sera alla Triennale ha festeggiato 40 anni di successi e di leadership, non solo nel mondo della produzione.
I fondatori Giorgio Marino e Sergio Castellani raccontano l’inizio della grande avventura: “Giorgio era account director in Lintas e responsabile Unilever, Sergio lavorava nel cinema ed era stato aiuto regista di Gillo Pontecorvo, Vittorio Taviani ed Ermanno Olmi. Stefano Coffa (il terzo fondatore, scomparso pochi anni fa, ndr) vantava un’esperienza ibrida, sia nelle agenzie, sia come producer. Ed era un grande esteta. Il nostro merito è stato di saper rispondere in modo ottimale alle richieste dei clienti”.
Richieste che visto il passaggio epocale da Carosello agli spot fu davvero rilevante per il settore.
“Ci impegnavamo tantissimo in tutti gli ambiti, nella scelta dei cast e nelle location. Perché davvero siamo nati con un piede nel cinema e uno nella comunicazione d’impresa. Avevamo imparato a Londra tante cose e, per esempio, fummo i primi a inventare in Italia la figura dell’executive producer”.
Tra i primi spot prodotti dalla neonata FilmMaster c’è L’Uomo in Ammollo per il brand Bio Presto (di Unilever) interpretato dal chitarrista jazz Franco Cerri datato 1978. “In realtà la scelta del testimonial è stata casuale – raccontano Marino e Castellani – stavamo cercando un attore dall’aspetto normale, italiano, ma con una forte carica comunicativa e di simpatia. Non lo trovavamo, ma a un certo punto ci passa davanti negli uffici Franco Cerri, venuto per un jingle. Lo abbiamo fermato e convinto a prestarsi come attore”.
Dall’apertura della sede di Milano, la società prova a differenziare il business con il mondo degli eventi aziendali e l’apertura dell’allora Linkage (diventata poi Filmmaster Events), una delle società di eventi più importanti del mondo, tra le poche a vantare i crediti olimpici grazie alle produzione delle Cerimonie di Torino 2006 e Rio 2016. Appena nata subito si distingue per i primi video mapping nel ’78 grazie a macchine sceniche e proiettori teatrali che proiettavano sulle facciate dei palazzi o dei monumenti diapositive realizzate a mano da giovani artisti.
A metà degli ’80 Filmmaster diventa la prima casa di produzione in termini di fatturato e tra le più importanti a livello europeo. In questi anni comincia la collaborazione con Barilla per il quale produce la campagna “Quando C’è Barilla c’è casa” ideate da Gavino Sanna. Grazie allo spirito imprenditoriale e visionario dei soci Filmmaster, la casa di produzione alla fine degli anni’ 80 comprende l’importanza di coltivare e far crescere i registi italiani. Nascono così le Officine Filmmaster, laboratorio creativo per giovani registi che ha permesso di scoprire e lanciare in pochi anni numerosi talenti fra cui Alessandro D’Alatri, Daniele Luchetti, Ago Panini e Dario Piana. Sempre di quegli anni (nel 1987) produce lo spot Ciripiripì Kodak che diventerà un tormentone ed entrerà nella hall of fame degli spot più amati di sempre. Gli anni ‘90 si aprono con la produzione degli spot per il lancio di Telecom Italia e la famosa campagna del fortino “Una telefonata ti allunga la vita” con Massimo Lopez. E’ il primo format della pubblicità italiana e furono prodotti 18 episodi. Filmmaster ebbe anche l’onore di girare con Federico Fellini per gli spot Banca di Roma nel 1992.
In quegli anni Filmmaster Events produce il suo primo show pubblico mettendo la firma sull’apertura di Italia ’90.
“Errori ne abbiamo fatti ovviamente in tutti questi anni – dicono i due fondatori – eravamo intraprendenti e abbiamo fatto molte scelte e alcune si sono rivelate sbagliate, come quella di costituire diverse società che poi non hanno avuto seguito. Ma abbiamo sempre saputo guardare avanti: ad esempio a un certo punto ci siamo accorti che il mondo stava cambiamdo e, nel 2010, abbiamo siglato una partnership strategica con Luigi Abete, Diego e Andrea Della Valle e Aurelio De Laurentiis dando vita a IEG – Italian Entertainment Group. Da una piccola casa di produzione siamo passati a un gruppo che fattura 162 milioni di euro e con una struttura capace a guardare sempre più verso il futuro”.
Cefis “Da Filmmini e Userfarm a VR e Atom View
“Aggiornamento, sviluppo e innovazione. Questi – spiega Lorenzo Cefis, a.d. FilmMaster Productions – sono gli obiettivi che mi ero prefissato quando sono entrato in FilmMaster Productions 7 anni fa; Filmmini e Userfarm sono i primi frutti di questa strategia che prosegue in questa direzione con costanti investimenti nella ricerca e nell’utilizzo delle nuove tecnologie crossmediali. Ultimo esempio è la VR e l’Atom View che stiamo prendendo molto seriamente e che abbiamo recentemente presentato al mercato (IF e Wired Next Fest) con gli interventi di David Karlak. Vogliamo essere pronti ad affrontare sfide che sono effettivamente dietro l’angolo. Le dimensioni e la capacità produttiva di Filmmaster ci consentono di lavorare sfruttando la scalabilità di alcuni fattori della filiera produttiva per lavorare costantemente nello sviluppo. Oggi Filmmaster è parte di un gruppo, IEN, in cui vi sono aziende con specifiche expertise in diversi campi dell’entertainment. L’obiettivo che dobbiamo darci per l’immediato futuro è quello di oliare e mettere a punto alcuni meccanismi perché possa essere sempre più sinergica la relazione tra le parti. Il gruppo deve affacciarsi oltre i confini nazionali per perseguire la strada dell’internazionalizzazione. Tra 10 anni mi immagino IEN come uno dei più significativi player nel mondo dell’intrattenimento”.
Varnier “Continuiamo nell’espansione”
“I traguardi del passato sono il nostro trampolino di lancio per il futuro – ha detto Andrea Varnier, a.d. Filmmaster Events – l’obiettivo è sempre andare oltre. Siamo in un momento positivo, sia a livello nazionale che internazionale. Le cerimonie continuano a rimanere una fetta fondamentale per noi e sono il nostro grande orgoglio, ma stiamo spingendo ancora molto sulla presenza all’estero (non ultima l’acquisizione delle quote di maggioranza di CC International a Rio) e accelerando dei processi di espansione su diversi territori: siamo impegnati con progetti dal Sudamerica all’Estremo Oriente, e non solo nei settori dei eventi sportivi. Oggi stiamo investendo molta energia anche nello sviluppo di nuovi prodotti, specialmente nel settore del turismo. A livello nazionale continuiamo a focalizzarci nel settore corporate, che rimane il più importante: si va da microeventi con produzione più semplici a lavori molto più complessi e articolati”.