Jakala lancia l’agenzia creativa Sbam guidata da Stefano Pagani. Posizionamento ‘radical simplicity’

Accanto al Ceo Stefano Pagani, le Managing director Samanta Giuliani e Jenny Nieri e Luca Grelli Chief creative officer. Breakeven previsto entro l’anno di attività, tra i clienti vinti tramite gara Virgin Fibra e Cellini Caffè. Ambizione per il futuro far evolvere Sbam in network internazionale

Da sx in senso orario: Luca Grelli, Samanta Giuliani, Stefano Pagani, Jenny Nieri

Sbam, nome onomatopeico che richiama immediatamente semplicità, immediatezza e cultura pop.

Si chiama così la nuova agenzia nata all’interno di Jakala, leader a livello internazionale nel marketing data-driven, dall’incontro tra il Global ceo Stefano Pedron e Stefano Pagani, già co-founder di The Big Now, confluita in Dentsu e ora Ceo di Sbam, le Managing director Samanta Giuliani e Jenny Nieri, alle spalle carriere ultradecennali nelle maggiori agenzie internazionali e co-fondatrici di The Pop Agency, e Luca Grelli nel ruolo di Chief creative officer, rientrato in Italia dopo 25 anni tra Amsterdam, New York e Tokyo in agenzie come W+K, Tbwa\180, Saatchi Fallon, Tbwa\Hakuhodo firmando campagne per Nike, Adidas, Coca-Cola, Ikea, Bacardi, Smirnoff, Mercedes-Benz, Audi.

Attiva da ottobre e già con un organico di 50 persone al lavoro su oltre 25 clienti (70% mutuati da Jakala come Geox, per cui segue il digital marketing, e P&G per il programma fedeltà Desideri Magazine, e 30% acquisiti tramite gare come Virgin Fibra e Cellini Caffè), Sbam è la prima sigla creativa mai aperta da Jakala, ultimo tassello che completa l’offerta del gruppo, focalizzato su AI, dati e martech. «Ci siamo resi conto che mancava un elemento imprescindibile per rendere il marketing realmente efficace: la creatività» ha spiegato Stefano Pedron, illustrando la scala raggiunta da Jakala, che nel 2023 ha registrato un fatturato di 520 milioni di euro e 3.000 dipendenti in 30 paesi.

All’interno di Jakala, Sbam si colloca nella business line Digital&Media, nata dalle precedenti acquisizioni dell’agenzia media digitale 77 Agency e il ramo agenzie di H-Farm.

«Durante il nostro percorso abbiamo fatto investimenti enormi in dati e tecnologia – spiega Pedron -. I grandi network della pubblicità ci sono arrivati dopo e noi stessi siamo stati oggetto di attenzioni da parte loro. Poi queste integrazioni possono riuscire dove meglio e dove peggio, l’importante è capire come cavalcare questa innovazione ed eliminare l’equivoco che vede l’AI solo come un mezzo per risparmiare, mentre va usata per dare i super-poteri ai creativi» aggiunge, spiegando come nel board di Jakala sia entrato recentemente anche Brian Whipple, ex Global ceo di Accenture Song, portando la sua esperienza sul fronte dell’integrazione tra tech e creatività.

«Per Jakala è importante entrare nel mondo della creatività con chi le agenzie creative le conosce e le ha create, per poter competere con le altre agenzie indipendenti e i grandi network. Per questo non abbiamo usato il brand Jakala perché troppo sedimentato nel mondo martech, AI e data intelligence, non sarebbe stato credibile nell’arena creativa” aggiunge Stefano Pagani. Alla luce dei clienti su cui Sbam sta già lavorando e il new business, il breakeven è atteso al termine del primo anno di attività. Ed è anche aperta la campagna acquisti, dato che l’agenzia continuerà a cercare nei prossimi mesi un’altra decina di persone, principalmente copy e art con media e alta seniority. 

L’ambizione per il futuro sarà anche quella di far evolvere Sbam in network internazionale con headquarter l’Italia, grazie al supporto e alle acquisizioni condotte da Jakala in almeno una decina di paesi.

Radical simplicity è il posizionamento scelto da Sbam. «Abbiamo identificato la complessità come il principale pain point delle aziende che investono in marketing. Noi ci proponiamo di semplificarla grazie a idee pop, per integrare i brand nella cultura popolare; AI e dati, che non sono nemici della creatività ma un aiuto per concentrarci su ciò che costituisce il valore aggiunto del nostro lavoro; e focalizzazione su creative business & process» aggiunge Pagani.

La mentalità imprenditoriale, ovvero la capacità di far accadere le cose e agire velocemente, è un altro punto distintivo, insieme al taglio innovativo dell’offerta, che spazia dalle campagne a tutto tondo al branded entertainment, social e digitale.

Trasformare i clienti in pop-brand. Come spiega Luca Grelli, il fattore chiave che l’ha convinto della diversità della nuova agenzia è stata la visione delle marche di successo come pop-brand. «Oggi le persone sono disposte a pagare per vedere programmi tv o notizie senza pubblicità ma vanno anche al cinema per vedere uno spot di Barbie lungo due ore. Questo perché Barbie è un brand totalmente integrato nella cultura pop e un prodotto senza tempo, rilevante nel mondo di oggi. Anche questo è radical simplicity e un esempio chiarissimo dei super poteri della creatività ».

Sul lato strategico, Samanta Giuliani evidenzia come AI, dati e l’ascolto in profondità delle esigenze di business del cliente siano fondamentali per aiutare a raggiungere la tanto ambita semplicità, “a unire i puntini e creare il disegno complessivo”. L’agenzia sta inoltre sperimentando progetti pilota con l’AI che coinvolgono non solo il marketing ma anche altre funzioni aziendali, “grazie a storie forti che uniscono tante sfaccettature del business”.

Unire i puntini torna anche nelle parole di Jenny Nieri, Chief business officer: «Creatività non è esecuzione, ma imparare a parlare un linguaggio. È diventare dei mediatori culturali per portare il cliente, da qui a cinque anni, a misurare i risultati e vedere come è entrato nel linguaggio delle persone».               

F.B.

Jakala lancia l’agenzia creativa Sbam guidata da Stefano Pagani. Posizionamento ‘radical simplicity’ ultima modifica: 2024-04-11T10:45:38+02:00 da Redazione

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