Progettato prima della pandemia, ma già con un’idea di futuro del lavoro, il nuovo campus di Milano di WPP, il secondo per dimensioni in Europa, è stato ufficialmente inaugurato ieri.
Il Campus WPP porta in un’unica struttura oltre 35 agenzie e più di 2mila dipendenti, all’insegna della collaborazione e della co-creazione. Negli spazi della ex Richard Ginori, lungo il Naviglio Grande, è il più importante progetto di riqualificazione urbana negli ultimi 5 anni a Milano e il contributo di WPP nella creazione di valore per la città è stato sottolineato da una ricerca di The European House – Ambrosetti, da 10 anni partner del gruppo WPP nella ricerca sui trend e i cambiamenti che interessano il paese.
Per Mark Read, CEO di WPP, intervenuto all’inaugurazione, il campus giocherà un ruolo importante nel mondo post-pandemico, “un tempio per la creatività che saprà rispondere meglio alle sfide che si presenteranno, con un impatto positivo sui clienti di WPP e la comunità che ci circonda”, ha detto Read, sottolineando come l’investimento per la realizzazione dimostri “l’impegno di WPP nei confronti dell’Italia”.
Luogo identitario. “Il modello WPP basato sulla collaborazione trova nel Campus la sua rappresentazione fisica, spingendo l’acceleratore su co-creation e co-design”, ha aggiunto Simona Maggini, Country Manager WPP Italia.
La riqualificazione è stata progettata dallo studio di architettura e design BDG, che fa parte del gruppo WPP, con un forte accento sulla sostenibilità (WPP si è impegnato a raggiungere emissioni zero di CO2 entro il 2025) e sulla tecnologia che innerva tutta la struttura.
Ma il Campus vuole essere anche un luogo identitario per il gruppo, ha sottolineato Massimo Beduschi, Chairman WPP Italia: “le persone hanno voglia di tornare a lavorare insieme, dopo tanti mesi di lavoro da remoto, le energie si moltiplicano e il confronto è più stimolante”.
Co-opetizione. “La collaborazione, non la competizione, è la chiave del successo, oggi”, ha aggiunto il CEO Read, sottolineando come il 37% degli spazi del Campus sia dedicato proprio alla collaborazione e spiegando che non c’è alcun rischio che i tanti brand del gruppo – da Ogilvy a Grey, da WT a YRVML a tutte le agenzie media – siano fagocitati dalla maggiore visibilità della capogruppo. Anzi, paragona WPP ai grandi gruppi del lusso come LVMH e Kering che niente tolgono alla forza di brand come Tiffany o Gucci, ma anzi la riflettono gli uni sugli altri.
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