Publicis Groupe ha anche anticipato nell’occasione alcuni highlight dei risultati finanziari dell’intero 2023 e del quarto trimestre, che si sono chiusi rispettivamente con una crescita organica del +6,3%, superiore alle stime precedenti, e del +5,7%
Publicis Groupe ha presentato a New York la sua nuova strategia incentrata sull’AI, campo in cui è entrata 6 anni fa, molto prima che si scatenasse l’hype, e che sta trasformando l’operatività dell’intero gruppo.
Come spiega il CEO e Chairman Arthur Sadoun, da holding Publicis Groupe è passata ad essere una piattaforma, con l’ambizione di diventare un “partner insostituibile per la trasformazione dei clienti, i quali, da parte loro, erano sempre più in cerca di competenze moderne, dati, esperienze e contenuti senza la complessità di dover lavorare con numerose agenzie specialistiche, scollegate tra loro”. Non è dunque un caso che oggi un terzo dei ricavi complessivi – attraverso Sapient ed Epsilon – arrivi dai dati e da attività su cui lavorano 45mila tra ingegneri, consulenti IT e specialisti di dati.
La scommessa attuale – perché il gruppo ci sta già lavorando dalla metà dello scorso anno – è diventare una “Intelligent System Company” in cui ogni data point è connesso, attraverso expertise, business unit e geografie, all’interno di un’unica entità, chiamata CoreAI. In pratica CoreAI sarà al centro delle attività del gruppo e unificherà tutti i dati proprietari di Publicis e le competenze incentrate sull’AI: si parla di 2.3 miliardi di profili di persone a livello globale, trilioni di data point su contenuti, media e business performance, più tutti gli asset di Marcel – la AI collaborativa che connette tutti i 100mila dipendenti nel mondo del gruppo – e i 35 anni di esperienza in fatto di business transformation, dati e codice proprietario di Publicis Sapient.
Cinque le aree di applicazione di CoreAI: servirà a produrre insight, analisi e consulenze utili per strategie e piani di marketing; media planning, buying e ottimizzazione con livelli di accuratezza più alti; creatività e produzione di contenuti personalizzati su larga scala; software e prodotti digitali creati non più in mesi ma in giorni; e infine le operazioni del gruppo e il sistema di client management che migliorerà in velocità, accuratezza ed efficienza.
Per finanziare questa transizione Publicis ha stanziato 300 milioni di euro per i prossimi tre anni. Per il 2024 è stato anticipato un investimento di 100 milioni, finanziato attraverso efficienze interne, distribuiti al 50% per la formazione, upskilling e recruitment del personale e al 50% per la tecnologia attraverso licenze, software e infrastruttura cloud. Ulteriori aggiornamenti sul percorso, iniziato nella seconda metà del 2023, verranno dati in occasione di Viva Tech 2024 a maggio.
«Posizionare CoreAI al centro della nostra organizzazione e diventare veramente una Intelligent System company renderà le nostre persone più efficienti e produttive – ha commentato Arthur Sadoun –. Ma, più importante, un domani permetterà a tutti di fare cose che oggi nessuno può fare, guidati dai più alti standard etici e al servizio della crescita dei nostri clienti. Entrando nel nostro secondo secolo di vita, siamo fiduciosi che tutti gli sforzi compiuti per trasformarci e gli investimenti continui che stiamo facendo nelle nostre persone e nella tecnologia permetteranno a Publicis di continuare a superare i suoi concorrenti in termini di crescita organica, mantenere gli indicatori finanziari più elevati e guidare il cambiamento nella nostra industria».
Nell’occasione Publicis Groupe ha anticipato alcuni risultati finanziari del quarto trimestre e dell’intero anno 2023, che verranno ufficializzati l’8 febbraio. L’anno si è chiuso con una crescita organica del +6,3%, superiore alle stime precedenti che la davano nell’ordine del +5,5%, +6%, grazie a un 4Q più forte del previsto, a +5,7%.
I ricavi vengono per un terzo dall’area media – cresciuta a doppia cifra nel totale anno e in accelerazione nel Q4 grazie al new business -; per un altro terzo dalle attività di data & tech, complessivamente solide anche se con andamenti contrastanti, con Epsilon che registra +10% nel full year e accelera nel secondo semestre con una crescita a doppia cifra nel Q4, mentre Publicis Sapient ha registrato ritardi continui nei progetti di trasformazione digitale, situazione comune a tutto il mercato, e chiude l’anno con una crescita organica del +3% nonostante un lieve calo nel Q4. L’ultimo terzo dei ricavi è dato dalla creatività, resiliente sia per l’intero anno che per il Q4, che cresce a cifra singola bassa.
Tutte le aree geografiche sono andate bene, con l’Europa in crescita del +10,3% nel 2023 e +4,3% nel Q4 mentre gli Stati Uniti, che rappresentano il 60% dei ricavi, crescono del +5% nel totale anno e accelerano del +6,1% nel Q4.