Omnicom Media Group Italia ha chiuso il 2022 con billing e ricavi in crescita del 10% e il suo CEO Marco Girelli non vede tanto male neanche il 2023, o comunque molto meno peggio di quanto si potesse prevedere, sia in Italia che in Europa.
A margine della presentazione dello studio ‘Beyond Visual Attention’, Girelli ha commentato l’andamento del gruppo e del mercato italiano. Il 2022, ha detto, è stato un anno molto positivo e ora si sta lavorando per allargare l’offerta “in parallelo alla trasformazione del ruolo della comunicazione”. Il fenomeno più interessante, ha aggiunto, è che alcune aziende “ci stanno chiedendo di cambiare la loro relazione con noi, come conseguenza della trasformazione digitale”. Cosa si aspettano? “Maggiore efficacia, più strumenti di conoscenza e, soprattutto, capire quale parte del mondo digitale devono riportare sotto il loro più diretto controllo”. Non si tratta del fenomeno in-housing, che per altro non è alla portata di tutti, ma di una più forte domanda di consulenza su AI, chatbot e privacy, aree su cui OMG sta investendo per, ha detto Girelli, “aiutarli a riappropriarsi di piattaforme e saperi”.
Quanto al 2023, è un anno “meno brutto di quello che temevamo”, almeno in Italia ed Europa, che “sta tenendo restando flat”.
Per Girelli, la “gioia del post-Covid sta ancora avendo la meglio sugli effetti dell’inflazione, ma cosa accadrà nel secondo semestre è tutto da vedere”. Infine, il CEO di OMG Italia ha accennato alla necessità di capire “come si possa integrare il sistema della comunicazione e di quali strumenti vorrà dotarsi il mercato per misurare l’efficacia della comunicazione”. Tutto dipende dal senso di responsabilità dell’industry, ha aggiunto, ma personalmente non è in grado di prevedere quale strada vorrà imboccare, se continuare a giocare in difesa e dire no alle trasformazioni, all’integrazione, alla trasparenza o invece cogliere le opportunità che questo momento storico sta aprendo”.