Secondo Massimo Beduschi, CEO GroupM Italy, non sono previsti crolli violenti, né rimbalzi importanti nell’ultimo trimestre. L’andamento per mezzi nel 2022 segnala TV e stampa in calo, la radio stabile, l’OOH in ripresa, come il cinema
Per GroupM il 2022 dovrebbe chiudersi flat a +0,3% invece del +0,9% preventivato a inizio anno. “Non cambia un gran che”, ha detto Massimo Beduschi, CEO GroupM Italy, a margine del convegno per la presentazione della nuova unit Acceleration.
“Non prevediamo crolli violenti, né rimbalzi importanti nell’ultimo trimestre dell’anno”, ha aggiunto spiegando che ogni pp vale per il mercato circa 80 milioni di euro e che i Mondiali di Calcio a novembre non dovrebbero influire più di tanto sullo spostamento degli investimenti pubblicitari. “L’assenza dell’Italia dai Mondiali rende l’evento meno glamour, anche se rimane interessante” per gli investimenti pubblicitari, mentre in queste settimane che precedono il Black Friday si assiste a qualche taglio di budget, ma anche a investimenti extra non preventivati. Quanto alla holding media del gruppo WPP “sta bene, meglio della media del mercato”, ha detto il CEO.
Volatilità e incertezza. Sul 2023 il Business Insight Department di GroupM è prudente e non si discosta dalle previsioni avanzate da Lorenzo Sassoli, presidente UPA, la scorsa settimana. “Non ci sentiamo di fare previsioni”, ha spiegato Beduschi per il quale probabilmente il mercato l’anno prossimo potrebbe “essere simile al 2022, ma al rovescio, con un primo semestre difficile e un secondo auspicabilmente migliore” e chiudere quindi in sostanziale pareggio o in lievissimo calo (tra il -2 e il -3%) nelle condizioni più avverse. Il 2022 era partito bene, grazie al rimbalzo positivo con l’anno precedente, poi ha frenato bruscamente in estate a causa dell’assenza dei grandi eventi sportivi e dell’infiammata inflattiva.
“L’autunno sembra essersi risvegliato lentamente e il confronto con le performance positive del Q421 e i timori generali di nuovi tagli di budget a causa dell’incertezza geo-politica, ci portano a stimare un mercato flat o leggermente in decremento”, ha spiegato Beduschi.
L’andamento per mezzi nel 2022 segnala TV e stampa in calo, la radio stabile, l’OOH in ripresa, come il cinema, sospinto dalla voglia delle persone di fuori casa e socialità oltre che da un profondo rinnovamento di struttura e offerta, e il digital in positivo anche se meno bene che in passato, condizionato dall’assenza delle industry big spender.
GroupM vede un trend simile anche nel 2023, con la TV ancora in negativo a causa di crisi energetica, impennata inflattiva e incertezza globale che stanno inficiando gli investimenti di settori come automotive e FMCG, ma Beduschi ricorda che il mezzo ormai “sfuma sempre più sul digitale e i confini si fanno meno netti”. Prevista anche una leggera flessione per la radio nel 2023.