Per WPP il mercato pubblicitario 2022 chiude flat, ma l’anno prossimo partirà in frenata

Il punto sull’andamento del mercato pubblicitario e il gruppo con Massimo Beduschi e Simona Maggini, chairman e country manager di WPP, a margine del Forum WPP

Conferma quanto detto negli ultimi incontri la previsione aggiornata di chiusura 2022 di GroupM sul mercato pubblicitario, stabile tra un +0,1% e un +0,5%, nonostante guerra, inflazione, caro energia e materie prime. Questa tenuta, però, conduce a un 2023 che si prevede inizierà col freno tirato per i problemi di cui sopra, le cui conseguenze sono ancora da scoprire e che si confronta con un Q1 2022 ante-guerra ancora molto positivo, anche se nel complesso il prossimo anno non sarà così male.

Massimo Beduschi, chairman di WPP Italia, si dice infatti ottimista pensando a quei settori che “daranno nuova linfa al nostro mercato, come hanno fatto nel 2022 viaggi, turismo e pharma”. L’auto, invece, potrebbe non tornare più ai livelli precedenti, dato che nel mentre le aziende hanno trovato come vendere lo stesso con meno investimenti.

Massimo Beduschi e Simona Maggini

Come previsto, i Mondiali di Calcio non stanno trainando grandi budget, salvo sorprese dell’ultimo minuto, un po’ per la mancanza dell’Italia, un po’ per le partite a orari dove qui si lavora e anche qualche scrupolo degli inserzionisti sulla questione degli abusi sui diritti umani commessi in Qatar proprio in relazione alla preparazione dell’evento sportivo.

Lo spaccato per mezzi vede la TV in leggera sofferenza, come anche il digitale che cresce meno, la radio tiene, bene l’out of home come il cinema che però vale solo una frazione degli investimenti. Il prossimo anno l’andamento resterà pressapoco lo stesso, con in più l’entrata in scena di Netflix e Disney+ a contendersi una torta che non crescerà, sia che i budget provengano dalla tv che dal digitale.

WPP Italia dal canto suo è allineata per fine 2022 alla stima globale rilasciata nell’ultima trimestrale, ovvero una chiusura d’anno tra il +6,5% e +7%. Lo stesso vale per le varie discipline, tra media, creatività, pr e tech, spiega la country manager Simona Maggini.

Il gruppo è inoltre sempre attento a possibili acquisizioni sul nostro mercato, “ma non è semplice trovare candidati” spiega Maggini, a causa di parametri finanziari stringenti.

Fronte gare, sono tante quelle in corso e nel 2023 potrebbe partirne una per il media di Ferrero.

Dovrebbe arrivare a breve, infine, un nuovo direttore creativo (uno o due) in VMLY&R, dopo l’uscita di Francesco Poletti verso nuove avventure professionali. «Non abbiamo ancora chiuso i colloqui, non è stato semplice – aggiunge Maggini, che è anche ceo dell’agenzia -. Negli ultimi anni le agenzie, e in primo luogo i creativi, non sono stati in grado di formare seconde e terze linee di livello. Magari potremmo optare per una soluzione inaspettata, non necessariamente di estrazione social e influencer, ma comunque connessa alla vocazione di VMLY&R alla brand experience”.

Per WPP il mercato pubblicitario 2022 chiude flat, ma l’anno prossimo partirà in frenata ultima modifica: 2022-11-18T09:54:39+01:00 da Redazione

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