L’ordine di consenso della FTC impone restrizioni per prevenire eventuali indirizzamenti degli investimenti
Omnicom e Interpublic hanno annunciato nella notte del 23 giugno che la Federal Trade Commission (FTC) statunitense ha completato la disamina antitrust relativa alla proposta di acquisizione di IPG da parte di Omnicom per 13,5 miliardi di dollari, raggiungendo “un ordine di consenso reciprocamente accettabile”, informa una nota.
Adesso rimarrà aperta per 30 giorni la consultazione pubblica.
L’ordine di consenso cui accenna la nota impone a Omnicom restrizioni per prevenire eventuali “collusioni per indirizzare la pubblicità (a publisher e piattaforme) in base a visioni politiche o ideologiche”, che sembra un riferimento alle azioni legali intentate da X a chi non pianifica la piattaforma.
“Siamo lieti che la nostra transazione con Interpublic abbia superato questo significativo ostacolo normativo”, ha dichiarato John Wren, Presidente e CEO di Omnicom, a proposito del via libera di FTC. Per Wren, “questo è un passo importante verso la creazione di una nuova era in cui aiutiamo i clienti a crescere con una gamma completa di soluzioni di marketing e vendita, che integrano creatività e tecnologia”.
L’operazione dovrebbe essere conclusa nella seconda metà dell’anno.
La clausola imposta al merger potrebbe causare problemi a chi si occupa di brand safety poiché proibisce espressamente a Omnicom di collaborare con “qualsiasi terza parte in relazione ai media buying services” che indirizzi o neghi gli investimenti pubblicitari in base a considerazioni politiche, e richiama espressamente l’uso di block list, sebbene preveda deroghe per azioni intraprese “su espressa indicazione di un particolare cliente”.
