Già disponibile su Premium, è in fase di test sui canali free. Nel primo semestre raccolta +2% con la tv in lieve crescita, digital +2%, radio +7-8%. Il c.e.o. di Publitalia ha parlato a margine della presentazione dei palinsesti a Montecarlo
A una settimana dalla assemblea degli azionisti Mediaset (vedi articolo), Publitalia offre maggiori dettagli sull’andamento del mercato pubblicitario. L’occasione e’ la presentazione dei nuovi palinsesti alla stampa a Montecarlo.
“Il mercato pubblicitario vive ancora una fase non facile – ha spiegato Stefano Sala, c.e.o. di Publitalia al termine della conferenza stampa – e in questo primo semestre sta attraversando difficolta’ maggiori di quanto da noi previsto. Alla fine dei sei mesi dovremmo chiudere con una crescita del 2%, a fronte di un flessione dell’intero mercato del 3%. Ci troviamo in una fase dove gli investimenti dei clienti sono poco stabili ma, a fronte di cio’, tutti i nostri mezzi nei primi sei mesi sono in crescita. La raccolta per la televisione registrera’ un piccolo segno piu’, a fronte di un comparto in calo del 2%. Saremo l’unica tv generalista a crescere. La radio sta andando bene e nel semestre faremo +7-8% (chiudendo l’anno a quota 72 milioni di euro, senza le concessioni terze, ndr) contro il 4% stimato del mercato, mentre il digital crescera’ tra l’1,8% e il 2% contro una media del 0,6% (ott esclusi), quadruplicando quindi la velocita’ del mercato”.
La raccolta Mediamond nei 6 mesi, come ha aggiunto l’amministratore delegato Davide Mondo, cresce nel complesso del 3,2% raggiungendo un valore di raccolta nel periodo di 100 milioni di euro.
Sul fronte dell’offerta, Stefano Sala rivela che Publitalia sta testando in questo periodo l’addressable advertising per quanto riguarda i canali del digitale terrestre. “Su Premium – ha aggiunto il manager, affiancato da Paola Colombo, general manager adtech & business development in Publitalia – abbiamo gia’ iniziato la vendita l’anno scorso, con 1 milione di abbonati collegati a Play, ma ora vogliamo estendere questa possibilita’ per i clienti sui canali in chiaro. Le aziende sono molto interessate e per questo stiamo spingendo e investendo per offrire questa opportunita’, sovrapponendo al segnale broadband quello broadcast. Ovviamente e’ possibile sulle smart tv connesse. Sul programmatic ci siamo invece fermati perche’ gli stessi brand che investono in tv non sono interessati a questa modalita’ di vendita (mentre funziona su radio e digital)”.
L’entrata a listino dell’addressable advertising sulla free tv dovrebbe avvenire nei primi mesi del 2018: inizialmente il servizio offrira’ la possibilita’ di inserire banner che si sovrappongono alla messa in onda dei programmi oppure inviti ad approfondire una particolare pubblicita’ on air in quel momento con modalita’ interattiva. Poi tocchera’ alla messa in onda di spot diversi personalizzati per target di utenti, in base a segmentazioni come la geolocalizzazione ma anche anche in base all’informazioni a disposizione sull’utente. Attualmente la fase di test si sta svolgendo su campagne che promuovono prodotti e offerte del gruppo su un parco di spettatori fedeli.
Ad oggi le televisioni connesse in Italia sono circa 3 milioni, ma sono in rapida crescita. Si ipotizza che nel 2020 la tv collegata alla rete riguardera’ circa 14 milioni di famiglie italiane.