Antonella Di Lazzaro, deputy digital director di Rai, racconta ad Huddle come il servizio pubblico sta raccogliendo la sfida della digitalizzazione attraverso dati e contenuti non lineari
L’evoluzione della Rai per diventare una media company multipiattaforma è iniziata solo negli ultimi 2-3 anni ma sta recuperando, con focus sulla distribuzione non lineare, anche fuori dai confini dell’Italia grazie a RaiCom, il recupero dello sterminato archivio video e audio e proseguirà con la produzione nuovi contenuti. Anche per intercettare quei target evoluti che altrimenti perderebbe, a vantaggio degli altri operatori.
L’evoluzione del servizio pubblico l’ha illustrata Antonella Di Lazzaro, deputy digital director di Rai, all’interno di Huddle, la non-conferenza organizzata da Mindshare, nell’incontro ‘Tra algoritmi e contenuti: l’editore personalizzabile’. Ipotizzare il futuro è piuttosto difficile e tante previsioni si sono rivelate sbagliate. Ma alla luce dello scenario attuale, dominato da schermi smart, dati, algoritmi nonché sfiducia e preoccupazione verso le tech company sul fronte privacy, è iniziato per la Rai un percorso per rispondere ai bisogni del pubblico usando i dati in modo etico.
FIDUCIA. «Come editore abbiamo il dovere di ricostruire la fiducia – dice Di Lazzaro -. L’utente ha un ruolo centrale nella creazione di un ‘editore personalizzabile’, strumento di fidelizzazione basato sui dati. Il lavoro sui quali, per l’adeguamento al Gdpr, ci ha spinto a occuparci di cose che fin ora erano territorio delle tech company. I dati avranno sempre maggiore valore e stiamo ragionando per quantificare il loro valore, per restituirlo a chi l’ha prodotto. Questa è una delle strade per ricostruire la fiducia, un dovere per il servizio pubblico».
AUDIENCE EVOLUTE. La fruizione non lineare è aumentata del 77% negli ultimi tre anni (dati Uk) e continua a crescere anche in Italia, attraendo soprattutto un’audience evoluta. Che non è solo composta da giovani e giovanissimi ma si distribuisce in tutte le fasce d’età e in particolare cresce tra gli over 65 (+26%, rispetto al 19% dei 45-54 anni, al 16% dei 35-44, del 13% tra i 25-34 e 8% dei 18-24enni).
CONTENUTI ORIGINALI NON LINEARI. «Ci stiamo muovendo per sviluppare contenuti originali per RaiPlay e per promuovere percorsi di fruizione multicanale, attraverso recommendation. Bisogna lavorare sulla rilevanza, affinché i contenuti vengano trovati. Un aspetto che stiamo studiando anche sul fronte delle ricerche vocali». Un esempio di contenuti non lineari ancillari che danno vita a modalità di fruizione multimediale è Timeline, spinoff di Agorà che va in onda in streaming sui canali social alle 7,50 del mattino con una rassegna delle notizie più importanti dalla prospettiva dei social e con un approfondimento settimanale di 30 minuti. Anche il reality Il Collegio, andato in onda su Rai2, ha avuto il supporto di contenuti non lineari che hanno contribuito al suo successo.
Rai sta inoltre sperimentando molte nuove tecnologie come chatbot, assistenti vocali, composizione automatizzata di testi e audio da testi, riconoscimento facciale per gestire l’archivio, smart speaker con attenzione alla componente relazionale e di marketing, affinché le skill vengano trovate. Mentre la mixed reality per la produzione di contenuti è invece più lontana. «E’ un cambiamento che va gestito, tenendo fermi identità e autenticità».