Il gruppo francese rivela nella relazione trimestrale la richiesta di danni da parte di Mediaset, Fininvest e Rti, che Fedele Confalonieri aveva annunciato nell’ultima assemblea dei soci
Il presidente Fedele Confalonieri lo aveva annunciato nell’ultima assemblea dei soci: Mediaset aveva nuovamente citato Vivendi in Tribunale per violazione contrattuale, concorrenza sleale e violazione della legge sul pluralismo televisivo.
Nella relazione trimestrale depositata la scorsa settimana dal gruppo francese emerge che la richiesta danni da parte di Mediaset è di 3 miliardi di euro.
Nella relazione Vivendi rivela che in data 9 giugno scorso in piena mediazione, “Mediaset, Rti e Fininvest hanno presentato un nuovo esposto contro Vivendi con la richiesta di danni per 2 miliardi da parte di Mediaset-Fininvest e un miliardo da Rti in relazione all’acquisto di azioni Mediaset da parte di Vivendi alla fine del 2016”.
Mediaset, aveva sottolineato Confalonieri nell’assemblea di giugno, “con il peso di questa querela societaria non può esprimere appieno le sue potenzialità, ci è preclusa ogni iniziativa che possa direttamente o indirettamente incidere sui settori tv e telecomunicazioni, proprio a causa della presenza di Vivendi in posizione di controllo in Telecom e di collegamento in Mediaset”.
Nella relazione Vivendi riferisce che “Mediaset ha chiesto di unire questa la procedura con la prima”, quella cioé dell’agosto del 2016 presentata al tribunale di Milano per la disputa sull’acquisizione di premium. A giudizio di Mediaset – continua la relazione – questa operazione costituirebbe una violazione dell’accordo dell’8 aprile 2016, una infrazione della regolamentazione italiana sui media e un atto di concorrenza sleale”.
“Se la mediazione non avrà successo – conclude la relazione di Vivendi – la prossima udienza presso il tribunale di Milano è prevista il 19 dicembre 2017”.