Il modello di misurazioni convergenti, come quello francese di Médiamétrie e il recente NMO olandese, è quello a cui tendere progressivamente: l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) si è pronunciata sulla rilevazioni TV e digitali.
Contraria all’eccessiva frammentazione, Agcom “auspica” una convergenza tecnica e operativa che suggerisce l’alleanza di tutti i soggetti editoriali, superando il sistema di ‘audi’ separate con la creazione di un solo JIC che misuri le audience di TV, web e stampa.
“Gli attuali sistemi di misurazione tendono alla frammentazione, seguendo approcci, metodologie, convenzioni e misurazioni diverse e tra loro non sempre conciliabili. Sarebbe, pertanto, auspicabile una graduale convergenza delle metriche in logica cross piattaforma, cross device e cross mediale. L’importanza strategica di tale approccio nell’ambito della misurazione delle audience è stata, altresì, ribadita dal Consiglio di UPA come elemento chiave di presidio del mercato in tutte le sue espressioni”, si legge nella delibera che richiama la Cross Media Initiative di WFA.
Carlo Noseda, presidente IAB Italia, ha espresso soddisfazione per l’atto di indirizzo di Agcom, condividendo sia l’impostazione del provvedimento che di fatto boccia la fallita fusione Audipress-Audiweb e l’ipotesi di Fieg di procedere oltre, sia le indicazioni di dettaglio per l’attuazione e lo sviluppo di modelli collaborativi per la condivisione dei dati di prima parte e per la messa a fattor comune degli asset di misurazione. Tra 12 mesi Agcom pubblicherà una relazione sugli esiti del monitoraggio e l’avanzamento del processo di razionalizzazione.