È uscito il 2° Annuario della TV a cura del CeRTA dell’Università Cattolica di Milano e partner del settore
Continuità e discontinuità caratterizzano la Total TV cui è dedicato il secondo Annuario della TV, frutto della collaborazione tra il CeRTA, il Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano e i partner più rilevanti dell’industria: Auditel, APA (Associazione italiana dei Produttori Audiovisivi), Sensemakers e Comscore, Nielsen, eMedia.
“Piattaforma aperta di conoscenza” più che pubblicazione confinata tra le pagine cartacee, come l’ha definita Massimo Scaglioni, direttore CeRTA nel corso della presentazione, l’Annuario raccoglie cosa è successo e anticipa quello che succederà nell’industria dell’audiovisivo.
L’edizione 2022 è dedicata, appunto, alla Total TV che si articola stabilmente in forme di offerta, distribuzione e consumo lineari e non lineari e si concretizza nell’oggetto Smart TV, la cui penetrazione in Italia continua a crescere. Anche se il maggior consumo passa ancora dalla TV lineare, per Scaglioni “siamo alla vigilia di un grande cambiamento che gli editori non possono ignorare”.
Anche se è sostanzialmente dedicato agli aspetti di produzione e offerta di contenuti, una parte dell’Annuario si occupa di consumi e dell’evoluzione nei sistemi di misurazione, evidenziando anche la sperequazione tra la trasparenza degli editori che aderiscono ai JIC e i “coni d’ombra” che contrassegnano le dinamiche di consumo delle piattaforme OTT. Un tema su cui è intervenuta Anna Herold, Head of the Audiovisual & Media Services Policy Unit, European Commission’s Directorate General for Communications Networks, Content and Technology, presentando le misure dell’European Media Freedom Act a tutela del pluralismo, in particolare la trasparenza e l’obiettività dei sistemi di misurazione delle audience che hanno un impatto sui ricavi pubblicitari, in particolare quelli online.