Venerdì, in occasione dell’assemblea degli azionisti, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha ribadito le accuse alla tv pubblica di praticare una politica sconti aggressiva sui prezzi degli spazi pubblicitari. A stretto giro la risposta di Rai Pubblicità: “Il tema del dumping è fuorviante”
Venerdì si è svolta l’assemblea degli azionisti di Mediaset, che ha approvato il bilancio 2019. Il presidente Fedele Confalonieri ha aperto così il suo discorso:
“Dopo un gennaio e un febbraio che avevano mostrato una discreta vitalità con ricavi pubblicitari in Italia superiori del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019, l’intero mercato pubblicitario italiano è stato investito dalla pandemia del coronavirus. Il successivo lockdown e la gestione della crisi sanitaria hanno generato uno scenario completamente diverso da quello che ognuno di noi si era immaginato”.
“Oggi siamo costretti a reinventare un modello di crescita che garantisca occupazione e programmi prodotti in Italia – ha detto Confalonieri -. Mediaset è pronta a farlo e confida sul fatto che il sistema Italia possa effettivamente creare le condizioni perché questo avvenga, in un contesto concorrenziale regolato ed equo”.
Il presidente del Biscione si riferisce innanzitutto agli ott, “che in Europa continuano a non pagare le tasse”, ma anche alla Rai, accusata di praticare “una politica di sconti molto aggressiva, resa possibile unicamente dalla presenza del canone di cui Rai è unica beneficiaria”.
Parlando di MediaforEurope, invece, Confalonieri ha rivelato che il progetto “per la creazione di un broadcaster paneuropeo ha ricevuto nelle ultime settimane un forte interesse da parte di investitori finanziari e partner industriali”.
Dopo oltre un anno dall’annuncio di MFE, “siamo ancora più convinti della necessità e della bontà di questo progetto” ha detto Confalonieri, ma questa operazione di sviluppo “viene rallentata dall’atteggiamento ostruzionistico di Vivendi”.
Rai Pubblicità: “Il tema del dumping è fuorviante”
“In merito alle dichiarazioni del Presidente di Mediaset, Rai Pubblicità precisa che il tema del dumping, evidentemente, non sussiste dato che il costo degli spazi pubblicitari della Rai è più alto rispetto a quello dei concorrenti privati”: si apre così la nota con cui la concessionaria di pubblicità del servizio pubblico ha risposto alle accuse di Confalonieri.
“Ciò è dimostrato in maniera inequivocabile – prosegue il comunicato stampa – dal fatto che negli ultimi anni la quota di mercato dei soggetti privati si sia notevolmente espansa, proprio a danni della quota di mercato Rai. Rai Pubblicità ricorda inoltre, come già anticipato in sede di audizione alla Commissione di Vigilanza Rai, che proporrà al mercato una profonda revisione al ribasso dei propri listini e degli sconti in vigore a partire da settembre (vedi notizia), nello spirito di una piena collaborazione con le autorità e in particolare con AGCOM”.