Sarà il concerto di No Name Radio il primo atto dell’omaggio a Napoli da parte di Rai Radio, in occasione dei festeggiamenti per il 60° anno dalla fondazione del Centro di Produzione Rai: i 4 conduttori di No Name Radio daranno il via a una serata di musica e divertimento nell’Auditorium Rai. Federica Longo, Michele Gioia e i due giovanissimi Silvio Martino e Gabrielle Sarmiento, saranno i padroni di casa del live che si terrà venerdì 17 alle 21.
Una data scelta appositamente per sfidare ironicamente la scaramanzia, tanto che saranno regalate delle magliette speciali a tutti i partecipanti: di colore azzurro Napoli, con un 17 e un corno rosso sulle spalle.
Con No Name Radio ci sarà un co-conduttore nonché rapper d’eccezione, Clementino, e gli ospiti: Nicola Siciliano, Big Mama, Tripolare, Bonnie P, Vale LP, Santachiara, Big Effe, Ugo Crepa, Samurai J, Cardio Trap (Domenico Cuomo), Carlo Amleto.
Il live potrà essere seguito in diretta audio su No Name Radio, su www.raiplaysound.it e video su www.raiplay.it. Inoltre, brani in diretta del live saranno in onda su Isoradio.
Una seconda novità sarà l’avvio di una radio specializzata dedicata alla musica e alla cultura campana, che riprenderà e valorizzerà in gran parte l’archivio storico della canzone napoletana.
Il nuovo canale prenderà il posto dell’attuale Rai Radio Live e avrà una copertura musicale interamente dedicata e programmi di intrattenimento e approfondimento realizzati direttamente nella sede Rai di Napoli.
Sarà ascoltabile su Dab e scaricando l’app Rai Play Sound, utilizzabile anche all’estero.
«Due operazioni – è il commento di Roberto Sergio, direttore Rai Radio – che facciamo con passione e gioia e che stiamo portando a termine grazie al Direttore del Centro, Antonio Parlati e al suo staff. Da un lato ci avviciniamo al target dei ragazzi con la nostra nuova radio, certi di trovare a Napoli terreno estremamente fertile. L’altra operazione rende invece giustizia a un patrimonio editoriale immenso che finora non è mai stato sfruttato a dovere: l’Archivio storico della canzone napoletana e i tanti programmi che la sede di Napoli produce. Credo che questi due segnali siano molto indicativi di quanto la sede campana sia e debba essere strategica per prodotti di qualità che varchino i confini della regione e chissà, magari anche dell’Italia. Aggiungo una terza operazione che abbiamo appena avviato e su cui non posso dire molto, se non che si tratterà di un documentario podcast su storie di riscatto giovanile, incentrato sempre sul capoluogo campano».