Dal 26 febbraio L’Espresso torna alla sua testata storica, quella inventata da Arrigo Benedetti ed Eugenio Scalfari nel 1955.
Il direttore del settimanale Tommaso Cerno spiega che non è un’operazione nostalgia, ma «un nuovo inizio, perché la nostra storia è il nostro futuro».
Una risposta al bisogno di lettura “lineare” che sta crescendo come effetto del sovraccarico informativo della rete, da parte del newsmagazine che vuole diventare uno strumento più completo di comprensione del mondo.
Il cambio della testata si accompagna a una profonda riforma grafica anch’essa ispirata alla tradizione della testata reinterpretata in chiave contemporanea: non soltanto eleganza formale e chiarezza espositiva, ma anche coinvolgimento del lettore in una sorta di “libro settimanale”.