L’archistar David Chipperfield firmerà i 10 numeri monografici di Domus nell’ambito del progetto editoriale 10x10x10. Previsto un aumento delle diffusioni del 10%, soprattutto via abbonamenti
Dopo il designer Michele De Lucchi e l’urbanista Winy Maas, è l’archistar David Chipperfield a prendere il timone dei prossimi 10 numeri d Domus in qualità di guest editor, nell’ambito del progetto editoriale 10x10x10 che vede avvicendarsi alla direzione di Domus 10 architetti di fama internazionale per 10 numeri ciascuno e un totale di 10 anni che accompagneranno la rivista al centesimo anno di vita.
L’architetto britannico porterà alla testata la sua visione ‘politica’ dell’architettura, in un momento in cui non si può fare a meno di confrontarsi con l’emergenza ecologica e le disuguaglianze sociali. «Viviamo in tempi straordinari e dobbiamo dunque dare risposte adeguate – ha detto Chipperfield durante la conferenza di presentazione organizzata in cima al grattacielo Pirelli firmato da Gio Ponti – . Come architetti, quanto siamo responsabili dei problemi climatici e delle disuguaglianze? Oggi è impossibile parlare di architettura senza toccare questi temi. Non siamo esperti di scienze ambientali né sociologi, tuttavia sappiamo che le nostre professioni hanno conseguenze sociali e ambientali, e sappiamo anche che possono contribuire a trovare delle soluzioni».
Se offrire una visione, una prospettiva sulla contemporaneità attraverso l’architettura è sempre stata una prerogativa di Domus, ciò sarà ancora più evidente nei prossimi mesi.
Accanto a David Chipperfield, i prossimi numeri di Domus avranno copertine firmate dall’artista e fotografo tedesco Thomas Demand che svilupperà un progetto modulare, i reportage urbani di Iwan Baan mentre il designer Jasper Morrison si dedicherà alla sezione design.
LO SVILUPPO DEL BRAND DOMUS. La fama dell’architetto ha stimolato l’attenzione degli inserzionisti pubblicitari e farà crescere le diffusioni di circa il 10%, soprattutto attraverso abbonamenti. Lo spiega Sofia Bordone, ceo della casa editrice, inquadrando lo sviluppo del brand nel corso del prossimo anno. «Domus è un brand punto di riferimento a livello mondiale nel suo settore e negli ultimi anni si è esteso oltre la carta, includendo esperienze. Nel 2020 ripeteremo l’esperienza del Domusforum, giunto alla terza edizione, e lanceremo i tour ‘Discovering Cities’, una serie di itinerari milanesi dedicati agli architetti per scoprire la città. L’Archivio Storico di Domus, forte di una collezione di oltre 150mila documenti, verrà reso ancora più digitale e accessibile ad addetti ai lavori, studenti e al pubblico consumer, con percorsi tematici e una formula a subscription». Previsti inoltre allegati monografici che esplorano temi affini, il primo dei quali – “Domus Who’s Who” – a marzo dedicato agli studi di architettura emergenti, due paper in formato tabloid, “Domus Paper Design” per il Fuorisalone e “Domus Paper Cersaie” per la manifestazione bolognese, distribuiti anche in free press nei rispettivi circuiti. Settembre sarà invece il mese dello speciale “Domus Green” dedicato al tema della ecosostenibilità.
LA RACCOLTA PUBBLICITARIA sul cartaceo vale una quota del 50% ed è stabile rispetto all’anno scorso mentre quella digitale cresce di quasi il 40% (con una quota del 35%), merito del restyling del sito, e quella legata agli eventi del 50% (per il restante 15%).
TRA I PROGETTI PER IL 2020 della casa editrice da segnalare il 70° compleanno del Cucchiaio d’Argento che sarà spunto per una diversificazione nel campo dei libri. Fronte motori, la casa editrice sta valutando l’acquisto di una software house per ampliare il servizio di database in altri segmenti del mercato.