La Lega Calcio fa il pieno di incassi per la vendita dei diritti delle partite di calcio di Serie A e B, ma il problema e’ che la gara che ha visto scontrarsi frontalmente Sky e Mediaset potrebbe essere annullata o portare a un esito diverso da quello sancito dall’apertura delle buste. Le strategie dei due colossi televisivi sono state guidate piu’ dalla volonta’ di contrastare e colpire il ‘nemico’ sulla altrui piattaforma di adozione, che dalla necessita’ di assicurarsi i diritti sulle proprie. Sky ad esempio, che ha messo in campo la massima potenza di fuoco (avendo perso pochi mesi fa i diritti per la Champions League a fronte di una super offerta a sorpresa di Mediaset) ha offerto 420 milioni per il dtt e 355 per il sat, mentre il gruppo di Cologno ha offerto 350 mlioni per il sat e 280 per il dtt.
Nel complesso, Sky avrebbe vinto la gara sui pacchetti A e B, quelli per la trasmissione su satellite e su dtt delle migliori 8 squadre della Serie A, offrendo 775 milioni l’anno (contro i 630 di Mediaset). Mediaset si sarebbe aggiudicata invece il lotto D, quello relativo alle altre 12 squadre di A, mentre FoxSports avrebbe presentato l’offerta più alta, ma inferiore ai 66 milioni richiesti, per il lotto C, che riguarda i diritti accessori come le interviste. Nessuna offerta e’ giunta per il canale internet.
Tutto semplice? No, l’offerta sul lotto D di Mediaset sarebbe vincolata all’aggiudicazione anche di A o B. Una clausola non prevista dal bando di gara, ma destinata a far discutere (per la cronaca, per il lotto D la seconda offerta e’ di FoxSports). Inoltre resta l’incognita Antitrust: sia Sky che Fox fanno capo a Murdoch e non si capisce se ci possa essere una violazione della “no single buyer rule”. Da Fox, comunque, fanno sapere che i loro contenuti saranno disponibili sia sat che su dtt.