Il direttivo di IAB Italia ha annunciato i nomi delle aziende selezionate all’interno del Beauty Contest sulla certificazione della qualità dei bacini pubblicitari, proposto lo scorso dicembre. Tutti e tre i candidati, ComScore, Integral AdScience e Meetrics, sono stati validati da IAB Italia.
“La decisione è frutto di un’attenta analisi condotta in questi mesi, coadiuvati anche da EY, atta a verificare la capacità dei fornitori di possedere e mettere a nostra disposizione le specifiche necessarie per l’implementazione di un progetto così ambizioso, ma quanto mai impellente, come la certificazione della qualità della pubblicità digitale dell’editoria italiana” – commenta Carlo Noseda, presidente di IAB Italia -. Pur con le differenze che le contraddistinguono, ognuna di queste aziende può contare su una pluralità di comprovate competenze, capacità di fornire benchmark aggiornabili con frequenza e un’approfondita conoscenza del mercato italiano, accanto a quello internazionale”.
Dopo la selezione dei partner tecnici, il progetto ora entra nel vivo attraverso la definizione delle modalità di misurazione dei seguenti KPI:
• Viewability
• Brand Safety
• Ad Fraud
• Cluttering
• Rispetto dei principi LEAN
Successivamente, verrà assegnato un rate per dare una valutazione al comportamento del publisher rispetto ad ognuno di questi KPI. Ognuno di questi valori confluirà poi nella costruzione dell’indice finale – IAB Quality Index – che certificherà la qualità complessiva dei publisher online.
L’obiettivo dello IAB Quality Index è quello di introdurre uno strumento di misurazione standardizzato e attendibile in grado di offrire agli editori un parametro valido per valorizzare la propria offerta, e agli investitori un criterio di scelta oggettivo per accertare che i propri investimenti vengono associati a contesti di elevata qualità.
“Il tema della qualità dell’advertising online è cruciale per poter attirare nuovi investimenti. Alla luce anche dell’ultimo datagate gli utenti pretendono non più solo un’esperienza di fruizione appagante ma al tempo stesso anche più trasparente, e così pure gli inserzionisti. Ciò si ottiene inevitabilmente grazie a uno sforzo di sistema, con l’intero settore chiamato a dimostrare di avere il coraggio di mettersi in discussione per migliorare – commenta Aldo Agostinelli, vicepresidente di IAB Italia -. Il rispetto di regole oggettivamente imprescindibili – che sono alla base dal nostro Iab Quality Index – innalzerebbe non solo il livello della qualità dell’editoria online, ma anche quello della fiducia degli advertiser che così potranno continuare a investire laddove vengono garantiti elevati standard qualitativi”.