L’Italia – che guadagna due posizioni rispetto al 2019 – è al 28mo posto sulle 131 economie analizzate dal Global Innovation Index 2020, al 27mo se si considerano le 49 economie più sviluppate
La pandemia mette a rischio la crescita dell’innovazione a livello mondiale con la sanità che catalizza attenzioni e intelligenze e rischia di ostacolare le attività più innovative in altri settori. Lo segnala il Global Innovation Index 2020, pubblicato ieri, che conferma la Svizzera in prima posizione tra le economie più innovative, seguita da Svezia e Usa, mentre l’Italia – che guadagna due posizioni rispetto al 2019 – è al 28mo posto sulle 131 economie analizzate, al 27mo se si considerano le 49 economie più sviluppate nel mondo e al 18mo tra le 39 in Europa.
Global Innovation Index 2020: Switzerland🇨🇭, Sweden🇸🇪, the U.S.🇺🇸, the U.K.🇬🇧 and the Netherlands🇳🇱 are the world’s innovation leaders: https://t.co/DCCchCjS0i
ℹ️ The #GII2020 also looks at innovation finance and the effects of the COVID-19 pandemic on global innovation. pic.twitter.com/jUYmTjx4qg
— World Intellectual Property Organization (WIPO) (@WIPO) September 2, 2020
Per altro, il report sottolinea che l’Italia “produce più output di innovazione rispetto al livello di investimenti in R&D” e ha molti punti di forza, a cominciare da capitale umano, creatività e sofisticazione del mercato. Nella top ten anche Uk (4to posto), Olanda (5), Danimarca (6), Finlandia (7), Singapore (8), Germania (9) e Corea del Sud (10).
Secondo gli analisti del GII, gli aiuti economici dei governi dovrebbero dare priorità e supporto all’innovazione, in particolare per le piccole imprese e le start-up più colpite dalla recessione e che potrebbero incontrare più difficoltà nell’accedere alle sovvenzioni economiche. Nel 2018 gli investimenti in R&D in tutto il mondo erano aumentati del +5,2%, in forte ripresa dopo la frenata dovuta alla crisi finanziaria 2008-2009.
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