Al mercato dei progetti, vanno affiancati gli smart speaker che, appena introdotti, hanno generato un mercato da 60 milioni di euro e che in futuro potranno veicolare nuovi servizi e applicazioni
Le imprese italiane hanno ancora scarsa consapevolezza delle opportunità offerte dall’Artificial Intelligence: secondo l’omonimo Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano solo il 12% delle medio-grandi imprese ha concluso un progetto AI in Italia e di queste il 68% è soddisfatto dei risultati.
È un mercato ancora agli albori, con una spesa per lo sviluppo di algoritmi di AI di appena 85 milioni di euro nel 2018, ma dalle grandi prospettive di sviluppo: al mercato dei progetti, sottolinea la ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence, vanno affiancati gli smart speaker che, appena introdotti, hanno generato un mercato da 60 milioni di euro e che in futuro potranno veicolare nuovi servizi e applicazioni.
Le imprese italiane hanno però una visione ancora confusa delle opportunità dell’AI: il 58% la associa a una tecnologia capace di replicare completamente la mente umana (concetto che ha poco a che fare con i risvolti pratici della disciplina), il 35% a tecniche come il machine learning, il 31% ai soli assistenti virtuali e solo il 14% ha compreso che l’AI mira a replicare specifiche capacità tipiche dell’essere umano.
Per lo più, tra le imprese italiane prevale “una visione dell’AI molto influenzare dai media che riversano una pioggia di stimoli tipica delle fasi di hype che caratterizzano i trend innovativi e non una visione informata e consapevole delle potenzialità e del percorso che trasferisce la ricerca in applicazioni”, commenta Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio AI. Ma i risultati della ricerca suggeriscono che non si tratti di una bolla, ma di un’opportunità per le aziende di migliorare l’efficienza dei processi riducendo i costi, aumentando ricavo e sviluppando soluzioni per un supporto decisionale.
I settori più attivi sono il Banking, con il 24% di applicazioni, seguito da Energy (13%), Automotive (10%) e Retail (8%). Nello scenario applicativo italiano le soluzioni più diffuse sono Virtual Assistant/Chatbot, quelle emergenti riguardano Fraud Detection, Predictive Maintenance, Image Processing, Recommendation, Demand Forecast e Language Processing.