L’influencer marketing ha retto l’impatto del Pandoro Gate. Investimenti +9%, per i brand la misurazione è prioritaria

Dalla 4a edizione della giornata dedicata all’influencer marketing organizzata da UPA emerge la crescita del mercato e della consapevolezza delle aziende dell’importanza di questa leva

Marco Travaglia

Il Pandoro Gate non ha danneggiato il mercato dell’influencer marketing, dato che nel 2024 le aziende italiane hanno investito 352 milioni di euro, il 9% in più dell’anno scorso, secondo la rilevazione di UPA tra i suoi associati che rappresentano l’80% degli investimenti pubblicitari in Italia.

Significa che, con buona pace dei Ferragnez ormai improponibili come partner di marketing, lo show è continuato, con le aziende che hanno continuato a lavorare con influencer e creator considerandoli “un vero e proprio media”, ha affermato Marco Travaglia, nuovo presidente di UPA in occasione della 4a edizione della giornata dedicata all’influencer marketing organizzata dall’associazione.

The show must go on, quindi, ma con nuove regole grazie all’intervento di Agcm, Agcom e IAP con la definizione di standard comuni sul codice di condotta, sulla corretta identificazione della pubblicità da parte di creator e influencer, del perimetro di chi tra gli influencer deve essere assimilato a un medium a tutti gli effetti. «Ci ritroviamo a quasi un anno dallo scoppio del Pandoro Gate per misurare lo stato di salute dell’influencer marketing, focalizzandoci sulla misurazione chiara e precisa delle audience e delle performance» ha detto Travaglia.

L’influencer marketing è dunque cresciuto durante il 2024 e si è confermato una leva imprescindibile per i brand. «Il Pandoro Gate è stato un evento inaspettato la cui portata è andata ben oltre il settore della pubblicità, ma lo scandalo ha sollevato un impegno generale per creare regole condivise a beneficio della trasparenza ricercata dai brand» ha commentato Elisabetta Corazza, digital & media marketing consultant, sottolineando il dovere dei brand di verificare con precisione dove spendono i loro soldi e il ROI degli influencer con cui hanno scelto di lavorare.

Chloé Souchaire

Per aiutare le aziende a orientarsi nello scenario dell’influencer marketing e a coglierne i benefici, UPA ha creato un tavolo di lavoro le cui priorità sono state descritte da Chloé Souchaire, head of advocacy & influence di L’Oréal Italia. «Nel 2010, con i mezzi classici e un po’ di digitale, il funnel era più lineare. Negli ultimi anni si è fatto sempre più tortuoso e complesso, frammentato in un’infinità di touchpoint, nei quali l’advocacy è ovunque e in ogni fase. Ce la possiamo immaginare come un turbine di ispirazione e ricerca, nel quale la fiducia si sposta dai brand alle persone».

Dall’indagine interna condotta da UPA è emerso che la maggior parte delle aziende (il 42%) hanno una consapevolezza condivisa a tutti i livelli aziendali della crescita dell’importanza dell’influencer marketing, il 38% ce l’ha limitata al team marketing, il 16% limitata al team media e appena il 4% non ne ha proprio. La consapevolezza dell’integrazione tra media e influencer marketing è presente totalmente nel 16% delle imprese, la maggior parte (54%) si dice abbastanza consapevole, il 10% mediamente consapevole, il 16% poco e appena il 4% per nulla. Riguardo le priorità da affrontare nel tavolo di lavoro di UPA, la più sentita riguarda la misurazione con la condivisione di KPI e metodologie di ricerca per quantificarli, seguita dal quadro normativo e le tutele contrattuali per gli advertiser, dalla definizione delle diverse voci di costo associate all’influencer marketing e in ultimo la quantificazione delle voci di costo per il totale mercato.

Nel corso della giornata hanno esposto i loro case study aziende come Lactalis, Cosnova, Coop Italia, Federorafi, L’Oréal, Danone. Nel pomeriggio Davide Gallino di Agcom e Vincenzo Guggino di IAP hanno esposto le tempistiche di emanazione del codice di condotta per gli influencer ed esposto alcune possibili modalità di collaborazione.

F.B.

L’influencer marketing ha retto l’impatto del Pandoro Gate. Investimenti +9%, per i brand la misurazione è prioritaria ultima modifica: 2024-11-13T09:58:41+01:00 da Redazione

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