L’homo faber interpreta i prodotti, la marca fabulans aumenta l’engagement. Insight dalla ricerca StepFWD di GroupM

 Secondo appuntamento in esclusiva per approfondire gli insight di StepFWD 2015, la ricerca di GroupM dedicata all’impatto dell’innovazione su società, consumi e comunicazione. Nel mondo Make & Tell si esplorano personalizzazione, collaborazione e nuovi modelli di business.

StepFwd make and tell

In questo secondo appuntamento, il primo degli approfondimenti della parte etnografica di StepFWD è dedicato all’incontro tra la dimensione materiale della produzione e quella narrativa della comunicazione.

“Le testimonianze, le biografie e i progetti che stanno dietro un prodotto sono altrettanto importanti del metallo, dei tessuti o delle farine che servono per produrli – spiega Antonello D’Elia, Consulting manager di GroupM”.

Se leggiamo i mercati e i media da questo punto di vista possiamo comprendere come l’uomo (e la marca) faber possano essere valorizzati anche nella loro anima fabulans. È lo storytelling del fare, per cui “beni e servizi non sono semplicemente prodotti che si prendono da uno scaffale e si mettono in un carrello, ma hanno dietro e dentro di sé usi e costumi plasmati dalla quotidianità delle persone, aggiunge D’Elia, risorse alle quali sia i produttori che i comunicatori possono attingere per guadagnare nuovi spazi di affermazione e differenziazione per le marche”.

Per le marche che s’ispirano a questa visione “i prodotti sono innanzitutto modi per raccontarsi al di là delle promesse commodizzate e degli stereotipi un po’ logori della fiction pubblicitaria classica”.

Le declinazioni di questa wave produttivo-narrativa vanno al di là della diffusione delle stampanti 3D, il fenomeno più visibile in termini giornalistici e possono essere esemplificate dal trend Adaptive customization (dove si sperimentano le frontiere più avanzate della personalizzazione), dalle iniziative di Co-crafting (che in genere coinvolgono le frange più avanzate dei consumatori nello sviluppo stesso di prodotti e servizi), nello spirito Smart & Small (che si esprime soprattutto in idee di comunicazione a basso costo e alto impatto) o dal ‘raccontare’, attraverso le True stories, cioè il racconto dell’origine dei prodotti attraverso i materiali utilizzati e le esperienze legate alla produzione. “L’utilità operativa dei trend di Make & Tell consiste nella possibilità di scoprire nuove forme di personalizzazione sia nell’uso dei prodotti che nelle modalità di comunicazione, nell’acquisire informazioni personali sull’uso diretto di prodotti e media, nel coinvolgimento dei lead-user, ma anche nella produzione di contenuti originali per attività di branded content o di pubblicità native”, spiega D’Elia.

Sotto la sintesi dei case study che rientrano nel mondo Make & Tell e i suoi trend.

L’adaptive customization secondo Hellmann’s

StepFwd Adaptive customization

Obiettivo: In Brasile Hellmann’s ha deciso di ampliare le occasioni d’uso del prodotto limitate alla semplice farcitura dei sandwich per darsi una veste di brand esperto di cucina tout court.

Strategia: dopo aver offerto ricette sugli scontrini della spesa e aver equipaggiato i carrelli della spesa con tablet che visualizzavano ricette personalizzate, l’azienda è passata alla fase tre con due servizi in tempo reale, uno – WhatsCook – basato su WhatsApp, l’altro – #PreparaPraMim – basato su Twitter. WhatsCook consente all’utente, dopo aver fotografato il proprio frigo per mostrare le materie prime a disposizione (tra cui almeno un prodotto Hellmann’s), di essere seguito passo passo nella realizzazione di una ricetta personalizzata. Non dissimile l’uso di Twitter: inviando un tweet con ingredienti, foto del frigo e # dedicato si ottiene immediatamente una ricetta, che a sua volta viene fotografata e postata con lo stesso #.

Risultati: WhatsCook ha raccolto 8.000 contatti netti in 10 giorni, raggiungendo sui media oltre 4 milioni di persone con un investimento inferiore a $900. #PreparaPraMim in un solo giorno ha generato 22 milioni di impression, con un engagement 3 volte più alto della media di Twitter in Brasile e 82.500 interazioni.

Co-crafting: il supermercato Wiki in Danimarca

StepFwd cocrafting

Obiettivo:  coinvolgere i consumatori dell’insegna Superbrugsen nella definizione dell’assortimento di prodotti locali.

Strategia: attraverso il suo sito, il supermercato ha inviato i propri clienti a segnalare prodotti e produttori locali per ampliare l’offerta, soprattutto il fresco, attraverso l’inserimento si suggerimenti e la spiegazione delle ragioni per cui il supermercato avrebbe dovuto metterli a scaffale. L’operazione ha permesso non solo di valorizzare il contributo dei consumatori, ma anche di promuovere le PMI che difficilmente avrebbero accesso alla grande distribuzione.

Risultati: Superbrugsen ha chiuso il 2013 con un incremento dell’8% sulle vendite like-for-like nei punti vendita che hanno adottato la modalità ‘Wiki’.

Small & Smart: basso costo, alto impatto per la comunicazione di Greenpeace

StepFwd smallandsmart

Obiettivo: prolungare la durata dei biglietti da visita e dare prova concreta della mission dell’associazione.

Strategia: Greenpeace ha utilizzato come biglietti di visita delle card prepagate per la metropolitana di Mosca. Sul retro, la scritta ‘This is not a Business Card. It’s your ticket to a greener life’ serviva a ribadire la missione di Greenpeace, associando l’incontro a un’esperienza positiva e prolungando anche la ‘durata’ del biglietto da visita. Greenpeace ha condiviso inoltre questa sua idea con le aziende interessate a replicare il progetto.

Le True Stories del buongiorno di IKEA

StepFwd true stories

Obiettivo: aumentare l’awareness come brand che conosce meglio di chiunque altro i consumatori di tutto il mondo e condividere gli insight per generare interesse riguardo al modo in cui migliorare la vita di tutti i giorni in casa.

Strategia: da leader della ricerca etnografica applicata al marketing, il retailer svedese ha realizzato il report ‘Life at Home’ in cui esplora le abitudini e i comportamenti al risveglio delle famiglie in 8 città del mondo (Berlino, Londra, Mosca, Mumbai, New York, Parigi, Shanghai e Stoccolma) combinando dati quantitativi e qualitativi da panel online.

LA RICERCA

StepFWD 2015 è basata sulla combinazione di due metodologie: un approccio quantitativo, in collaborazione con Human Highway, con 8.000 interviste CAWI per analizzare e posizionare 318 brand di 14 mercati, 134 media-brand dalla TV al web e oltre 100 tematiche relative a comportamenti sociali e consumi, tradizionali o emergenti; un approccio etnografico, in collaborazione con Memethic Lab, con un field su 12 città (Milano, Londra, Berlino, Parigi, Barcellona, Stoccolma, Tokyo, San Francisco, New York, San Paolo, Shanghai, Mosca) per definire i trend e raccontarli attraverso casi concreti.

 

CLICCA QUI PER LEGGERE IL PRIMO APPUNTAMENTO DELLA RICERCA PUBBLICATO LA SCORSA SETTIMANA

 

L’homo faber interpreta i prodotti, la marca fabulans aumenta l’engagement. Insight dalla ricerca StepFWD di GroupM ultima modifica: 2015-05-20T09:39:57+02:00 da Redazione

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