Banksy apre un negozio con merchandising d’artista per proteggere il suo brand

Il negozio di Gross Domestic Product è uno strumento per proteggere la proprietà intellettuale di Banksy in una causa legale e insieme opera d’arte esso stesso

Nel sobborgo di Croydon, a sud di Londra, è apparso ieri un nuovo negozio di bizzarri articoli d’arredamento, ma dove non si può entrare e tantomeno comprare. Ad aprirlo è il celebre artista Banksy che descrive l’installazione come il suo primo e unico negozio rimandando per gli acquisti al sito grossdomesticproduct.com che verrà attivato tra qualche giorno.

In realtà, come spiega lo stesso artista in un post su Instagram, la ragione dell’apertura del negozio Gross Domestic Product (Prodotto Interno Lordo) è tutto fuorché poetica: nasce infatti da una causa legale che vede Banksy difendere l’utilizzo del proprio brand contro un’azienda di cartoleria che ha prodotto e vende merchandising targato Banksy, senza il suo consenso.

Secondo la legge, se il proprietario del brand non lo utilizza per vendere oggettistica qualunque altra azienda potrebbe farlo. Un paradosso normativo superabile, come ha consigliato all’artista l’avvocato Mark Stephens della Design and Artists Copyright Society, mettendosi a commercializzare merchandising da sé.

In vendita ci sono dunque oggetti prodotti da artigiani inglesi utilizzando in molti casi materiali riciclati (idee incluse), approvati dall’artista con prezzi che partono dalle 10 sterline. Col fatto però che non si tratta di banale merchandising, ma anche di autentiche opere d’arte dal significato provocatorio e che attivano l’attenzione su problemi sociali: abbiamo il giubbetto antiproiettile con la Union Jack dipinta, indossata dal rapper Stormzy a Glastonbury, per sensibilizzare su aggressioni e accoltellamenti; una culla con neonato circondata da telecamere di sicurezza; un caschetto della polizia da utilizzare come palla da discoteca; la tigre Tony dei cereali Kellogg scuoiata e messa giù a tappeto; la lapide con la scritta “Ora hai raggiunto la tua destinazione” e i cuscini con “La vita è troppo breve per farsi dare consigli da un cuscino”. E poi orologi, quadri, stampe e t-shirt con le opere di Banksy e, visibile nel caminetto, l’icona sul primo album del Massive Attack, a ironizzare sulle voci secondo cui l’artista dall’identità ignota sia il musicista Robert Del Naja.

Insomma opere vere invece che biglietti e cartoline falsi, come del resto gli oggetti venduti al Mudec di Milano durante la mostra dello scorso anno dedicata all’artista, né gli uni né l’altra realizzati con il suo consenso.

I proventi dalla vendita delle opere andranno a finanziare l’acquisto di una nuova nave per la ONG Open Arms impegnata nel salvataggio di migranti, sequestrata dal governo italiano.     

Banksy apre un negozio con merchandising d’artista per proteggere il suo brand ultima modifica: 2019-10-02T13:04:04+02:00 da Redazione

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