Le prima giornata dello IAB Forum 2020 dedicata all’ispirazione, all’esplorazione della fusione tra esperienza fisica e virtuale e a quello che serve per adeguare la scuola ai bisogni di una società sempre più digitale
Rimandando la tradizionale apertura dedicata ai numeri del settore, la 18a edizione dello IAB Forum esordisce con il momento ‘inspiring’, per aprire la mente attraverso l’esplorazione delle fusione tra esperienza fisica ed esperienza virtuale. Il Metaverso, concetto ispiratore di questa edizione che per ovvie ragioni si svolge per la prima volta in modalità completamente digitale.
«Online e offline non sono mai stati così vicini e non esistono più l’uno senza l’altro» ha detto il presidente di IAB Carlo Noseda, illustrando l’importanza di un settore che vale 3 miliardi e conta 200 mila addetti. E citando Spiderman – “da grandi poteri nascono grandi responsabilità” – lo sprona alla responsabilità nel ridurre ulteriormente il digital divide, a garantire il rispetto delle regole e a creare le condizioni per una concorrenza equilibrata tra imprese italiane e OTT (è giusto di poche settimane fa l’apertura di un’istruttoria dell’Antitrust su Google per la posizione dominante nella pubblicità online su segnalazione di IAB Italia).
«Tutto questo non può accadere senza le digital highways – ha aggiunto Noseda -. L’Italia quest’anno è al 17° posto nell’indice DESI, non in prima linea ma il dato restituisce una tendenza positiva. Il 30% delle famiglie sono connesse alla banda larga, poco sotto la media europea del 34%, ma dovremmo averne 20 milioni cablate con Open Fiber entro il 2023. Abbiamo aziende (sponsor di IAB, ndr) come Sky che sta ridefinendo il perimetro della media company e come Vodafone che quest’anno ci ha permesso di fare cose straordinarie con il 5G, una tecnologia che va compresa bene in modo che le persone e le aziende possano apprezzarne le opportunità»
A dimostrazione di queste parole segue l’intervista da remoto al Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano, apparsa in ologramma. Pisano ha sottolineato come lo sviluppo di competenze digitali e upskilling nella PA siano tra gli impegni principali, accanto alla definizione dei progetti da finanziare con il Recovery Fund per ripianare i danni della pandemia e rendere il Paese più competitivo. «E’ assurdo come accanto all’insegnamento delle lingue straniere non ci sia quella per parlare con le macchine. Dobbiamo impegnarci perché questa formazione non deve essere lasciata ai singoli ma venga organizzata all’interno della scuola».
La gamificazione applicata alla scuola è l’idea di Scuola 24, il progetto di formazione gratuita in coding arrivato quest’anno anche in Italia e in partenza a gennaio presso la Luiss, grazie al supporto di Riccardo Zacconi, fondatore di King.Com, Ptenresearch.Org e Sweet Capital.
Zacconi ha applicato all’istruzione l’esperienza maturata nella creazione del videogame Candy Crush, 249 milioni di utenti attivi al mese nell’ultimo trimestre, e di un’azienda – King – che oggi impiega 2.000 persone e fattura 2 miliardi di euro.
«In Italia c’è un potenziale immenso nel digitale. Ma gli imprenditori dovrebbero pensare a progetti che siano nuovi non solo per il mercato italiano, ma anche per quello internazionale. I soldi poi si trovano, ma è più facile trovarli se si ha un prodotto da far vedere agli investitori e qualche numero iniziale che certifichi l’interesse dell’utente soprattutto sull’aspetto di retention. Scuola 42, una scuola di coding costruita come un gioco, vuole appunto insegnare ai giovani a muoversi in questo settore».
La pandemia ha stimolato più che mai la realizzazione di contenuti virtuali. Dal Ryot Studio di Londra, Mark Melling, Head of Ryot e 5G Lead Emea di Verizon Media, ha raccontato gli ultimi sviluppi della realtà virtuale e aumentata, applicata ai settori più diversi, dall’intrattenimento, come a retail, moda, automotive e anche in politica, come dimostra la campagna elettorale di Joe Biden sbarcata anche su Animal Crossing.
«Gli eventi virtuali non sono una cosa nuova, ma la cosa che li rende esclusivi è la capacità di interagire in tempo reale. Un rischio, che però è premiante, anche a livello di audience come insegna il concerto su Fortnite di Travis Scott. Quest’estate il festival musicale belga Tomorrowland ha dovuto trasferirsi online, era un rischio, ma ha venduto 1 milione di biglietti a partire da 20 euro l’uno. Noi abbiamo lavorato ‘The Fabric of reality’, sfilata virtuale che ha ottenuto 1,8 milioni di stream e ha permesso alle persone di interagire con le creazioni e di conoscere meglio i designer e le storie dietro i capi. La sfida per il futuro è creare gemelli virtuali degli eventi fisici e abilitare le interazioni live di elementi reali nel mondo virtuale. Non è facile, servono molto lavoro e tecnologie come il 5G, ma il momento per innovare e sperimentare è oggi, prima che lo facciano i concorrenti».