Il brand punta sul discusso consigliere regionale, sperando in un forte ritorno mediatico. Lo ottiene, al contrario
Come ottenere un grande ritorno mediatico. In negativo. Oppure: come cercare di danneggiare i benefici di anni e anni di investimenti in comunicazione pubblicitaria.
Un autogol quello messo a segno da Parah che, durante le Settimane della moda, ha voluto chiamare a sfilare in passerella la consigliera regionale lombarda Nicole Minetti, attualmente sotto processo per favoreggiamento alla prostituzione.
Come scelta del testimolial, non c’e’ che dire… Diversi giornali, quotidiani e periodici, marciano da tempo sull’interesse morboso che suscita il personaggio, grazie alla sua avvenenza. L’obiettivo dell’azienda era quello di dare la massima risonanza al brand in un momento, come quello delle sfilate, dove e’ faticoso emergere.
Ma la scelta e’ stata un boomerang. La pagina Facebook di Parah e’ stata presa d’assalto da commenti critici e nulla e’ valso l’intervento della stessa azienda che ha spiegato la sua scelta. Anche questo post, che definisce la decisione di puntare sulla Minetti “una scelta coraggiosa”, e’ stato oggetto (al momento in cui scriviamo) di oltre 1.400 commenti, per buona parte difficilmente pubblicabili. Tra gli ultimi postati: “probabile che finirete col cucire vestiti di scena per lap-dance” e “Complimenti per la scelta, avete individuato proprio il vostro target!”.
Per l’occasione e’ stato creato anche un hashtag ad hoc: #parahculi.
Qui sotto lo screenshot tratto della pagina Facebook di Parah