Nel primo giorno della conferenza Next a San Francisco, Google ha presentato – tra molte altre novità – un nuovo strumento che permette di identificare le immagini create dall’intelligenza artificiale.
Battezzato SynthID, è stato lanciato in versione beta in collaborazione con Google Cloud e ingloba un watermark digitale direttamente nei pixel di un’immagine, impercettibile all’occhio umano, ma perfettamente identificabile anche dopo ogni genere di modifica, come filtri, colori e luminosità.
DeepMind sperimenterà SynthID rendendolo disponibile a un numero limitato di clienti di Vertex AI che utilizzano Imagen, il generatore di immagini da testo di Google Cloud, ma il watermark potrebbe essere espanso per usarlo su tutti gli altri modelli di IA.
“Ci impegniamo a mettere in contatto le persone con informazioni di alta qualità e a sostenere la fiducia tra creatori e utenti in tutta la società.
Parte di questa responsabilità consiste nel fornire agli utenti strumenti più avanzati per l’identificazione delle immagini generate dall’IA, in modo che le loro immagini – e persino alcune versioni modificate – possano essere identificate in un secondo momento”, si legge nel comunicato di Google.