Nei dati presentati dal Centro Studi di Cosmetica Italia nell’indagine congiunturale di inizio 2024, emerge come le aziende cosmetiche italiane stiano mantenendo in larga parte gli investimenti pubblicitari.
Quasi il 50%, inoltre, sta usando l’AI con un impatto medio (i più) e alto (ancora una minoranza) sull’operatività complessiva aziendale.
Il settore viene descritto come “reattivo, pur in un contesto socio-economico caratterizzato da tensioni, difficoltà legate a costi e reperibilità delle materie prime, rincari energetici” e caratterizzato da “innovazione, ricerca, capacità di adattarsi repentinamente alle nuove modalità di consumo”.
Secondo i dati preconsuntivi 2023, il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia raggiunge i 15 miliardi di euro con una crescita del 13,3% rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il 2024 proiettano un ulteriore andamento positivo, +9,8%, che porterà il valore del fatturato a 16,5 miliardi di euro. A incidere su questi numeri sono le esportazioni, che valgono 7 miliardi di euro (+19,5% rispetto al 2022) e si stima cresceranno di ulteriori 12 punti percentuali nel corso del 2024. Il contoterzismo cosmetico vale 2 miliardi di euro (+9,1% nel confronto col 2022) e crescerà quest’anno di un ulteriore 7,5%.
Bene i vari canali distributivi che sia nei preconsuntivi 2023 sia nelle previsioni 2024, mostrano crescite anche a doppia cifra: come la profumeria che vale 2,5 miliardi di euro (+12,6%), l’e-commerce che vale 1,1 miliardi di euro (+12,5%), erboristeria 400 milioni (+12%). La gdo è il canale più grande con consumi per 5,2 miliardi e una crecsita dell’8% mentre la farmacia è il terzo canale più forte, dopo la profumeria, con 2,1 miliardi di euro e una crescita del 7,4%.
Gli investimenti in comunicazione per il 59% degli operatori intervistati sono in leggero aumento del 2%, con una forte componente digitale e social. Per la quasi totalità degli operatori canali social e motori di ricerca sono il primo punto di contatto con i consumatori (>90%), seguiti da sito web (79%) e influencer marketing (41%). Negli ultimi 4 anni, Instagram si è posizionato come il mezzo d’elezione per i brand cosmetici con una crescita del 93,1% degli investimenti, seguito da Facebook (+67,2%), YouTube (+46,6%), TikTok (+37,9) e in misura marginale LinkedIn (+15,5%) per l’aspetto corporate, X (+8,6%) e Twitch (+6,9%).
AI ancora marginale. L’analisi di Cosmetica Italia quest’anno ha indagato anche il tema dell’intelligenza artificiale: da un lato è tra le parole-chiave che rivestiranno un ruolo importante nello sviluppo della comunicazione e del commercio digitale di prodotti cosmetici nei prossimi due anni, dall’altro, ad oggi, è marginale il suo utilizzo nei processi d’azienda. Il 37,3% considera medio l’impatto dell’AI sul business, mentre alto solo per l’11,9%. Comunque il 29,4% delle imprese utilizza l’AI per la propria comunicazione, per 22,9% per l’analisi predittiva e il 18,3% per il CRM. L’IA sta inoltre trovando spazio in logistica e produzione (18,3%) e cyber sicurezza (8,3%).
«È interessante notare come le imprese cosmetiche stiano affrontando l’evoluzione, sia strategica sia operativa, delle ricadute e delle applicazioni dell’intelligenza artificiale: più del 50% dei rispondenti sta valutando l’introduzione di metodiche digitali per la gestione della comunicazione e della definizione delle analisi di mercato» ha commentato Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia.